Famiglia

Figli in affidamento Una famiglia in pi

Ecco i vincoli e i requisiti necessari per l'affidamento

di Redazione

Ho seguito sulla stampa quotidiana in questi giorni l’esito della conferenza nazionale sui minori, svoltasi a Reggio Calabria. Mi è sembrato che sul piano della tutela ai minori il governo si stia muovendo con saggezza. Concordo con l’appello rivolto dalla ministra Turco a prendere in considerazione l’affido famigliare come alternativa temporanea all’adozione. Quello che non condivido è la discriminazione tra chi adotta e chi prende in affidamento un bambino, in quanto quest’ultimo può essere single e non è sottoposto a vincoli di età. Perchè non estendere dunque queste prerogative anche alle persone che intendono adottare un bambino?
Maria Grazia P., Piacenza

Risponde Marco Griffini
Gentile signora Maria Grazia, proprio perchè si parla di tutela dei diritti dei minori, occorre porsi dalla loro parte e verificare fino a che punto gli adulti intendono difendere e attuare tali diritti. L’istituto dell’affido e dell’adozione è nato per aiutare i minori in difficoltà; ma ognuno di questi istituti lo fa in modo completamente differente. Bisogna fare una distinzione, per quanto ovvia e abbastanza nota, tra affido e adozione. Un conto è parlare del primo e un conto della seconda.
L’adozione è per sempre, tronca ogni legame tra il bambino e la propria famiglia di origine, un bambino diventa filgio a tutti gli effetti dei genitori adottivi. La famiglia che adotta il bambino lo accoglie in modo definitivo, assumendosi tutte le responsabilità su tutto ciò che è legato alla crescita di un figlio.
L’affido è temporaneo, offre aiuto a un minore che ha una sua famiglia, mantiene i rapporti con la famiglia di origine con l’obiettivo di rientrarvi a farne parte una volta superate le difficoltà. Ecco perchè sono meno i vincoli posti per un affido piuttosto che per un’adozione. Se non ci fossero i vincoli d’età posti dalla legge 184/83, i bambini più grandi rimarrebbero in istituto fino alla maggiore età perchè tutti desiderano un bambino piccolo; i bambini grandi hanno una situazione d’abbandono più pesante e sono quindi più difficili da gestire. Adottare un bambino significa mettersi in gioco, avere capacità di cambiare e questo è indubbiamente più semplice per una coppia o famiglia giovane che non per chi ha già una “certa età”.
Oggi in Italia sono almeno 15 per ogni bambino piccolo, le coppie disponibili ad accoglierlo: perchè mai i giudici del Tribunale per i minori dovrebbero scegliere un single quando hanno la possibilità di scegliere la coppia migliore per quel bambino?
Sono tanti i bambini ancora ospitati in istituto che sarebbero felicissimi di poter essere accolti in affidamento da coloro che si dicono disponibili a farlo. Ma non sono neonati.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.