Cultura

Lo Sport per tutti, un gioco di parole

Enti inutili Istituito due anni fa, il Comitato ha prodotto solo documenti dovuto far decollare l’attività sportiva sociale. Così speravano le associazioni di promozione, che ora accusano.

di Pasquale Coccia

Nelle intenzioni dei propositori, il Comitato nazionale Sport per tutti avrebbe dovuto essere un organo investito di pieni poteri per far decollare lo sport sociale. Costituito due anni fa, da una parte a seguito delle infinite pressioni esercitate dall?associazionismo sportivo sul Coni e dall?altra grazie a un?esplicita direttiva espressa dal Comitato Internazionale olimpico (Cio), questo organismo, tenuto solennemente a battesimo dalla massima autorità del Cio, Juan Samaranch, si era proposto di elaborare politiche di indirizzo per lo sviluppo dello sport per tutti in grado di superare le ormai vecchie logiche dello sport tradizionale. Il Comitato nazionale sport per tutti, oltre all?adesione delle principali federazioni sportive del Coni, registra l?adesione degli enti di promozione sportiva e delle Regioni, che in materia di sport hanno facoltà di legiferare autonomamente. A presiederlo è Mario Pescante, il numero uno del Coni. Nonostante i buoni propositi, il Comitato si è arenato e non riesce a disincagliarsi . Quali sono le cause e a chi attribuire le responsabilità? «Per la prima volta si è registrata una convergenza sulla necessità di impegnarsi sullo sport per tutti, tra organismi istituzionali e quelli associativi. La costituzione di varie commissioni tematiche come sport e ambiente, impianti sportivi e territorio, hanno consentito l?elaborazione di un piano di lavoro unitario finalizzato alla promozione dello sport sociale», afferma il professor Donato Mosella, vicepresidente del comitato nazionale sport per tutti. «In sede periferica sono sorti appositi comitati territoriali con il compito di programmare gli interventi sul territorio. Dopo questa prima fase intensa e propositiva , si è registrata una battuta di arresto. A parole tutti concordano sull?importanza di questo Comitato, che potrebbe incentivare progetti tendenti al coinvolgimento della fasce sociali più deboli, ma concretamente non ha una propria autonomia economica e non dispone di un organigramma. Al Coni va il merito di averlo istituito, ma non altrettanto di avergli dato ossigeno», conclude con un certo rammarico il vicepresidente del Comitato nazionale sport per tutti. I demeriti di una politica che non ha saputo incidere, non sono attribuibili solo al Coni, ma anche ad altre componenti del Comitato nazionale sport per tutti, che si dibattono in sterili polemiche in merito al ruolo del Comitato se di semplice indirizzo e esecutivo. Un ruolo importante potrebbero svolgerlo le Regioni, rappresentate dai rispettivi assessori allo sport, se opportunamente stimolate e coadiuvate dalle organizzazioni che costituiscono il Comitato, ma quest?ultimo langue. La vecchia formula che vorrebbe tutti a bordo della navicella perché nessuno resti a terra, ha portato verso le secche. E il Coni, attento a non urtare i vari partiti presenti in Parlamento, ha sollecitato la rappresentanza di tutti, perché nessuno agisse. Dietro ad apparenti principi di democrazia, che consentono al Coni di salvare capra e cavoli, cioè l?impegno, almeno sulla carta, per lo sport per tutti, e quello per lo sport di vertice, si cela la possibilità di tenere l?asso nella manica, da giocare in caso di necessità. Se il Coni tiene davvero al decollo di questo Comitato, perché non istituisce un organismo meno elefantiaco e più attivo? Personalità competenti e affidabili provenienti soprattutto dal volontariato sportivo, sono capaci di recepire proposte e progetti provenienti dalle realtà sportive periferiche e tradurre in interventi funzionali al territorio le esigenze espresse. Perché Pescante non le chiama per affidare un mandato? Il Comitato di carta Anno di costituzione: 1996 Presidente: Mario Pescante Componenti: Coni, Regioni, Enti di promozione sportiva Sedi periferiche: In tutte le regioni come Comitato regionale dello Sport per tutti Finalità: Realizzare interventi mirati sul territorio, campagne di informazioni, impianti sportivi, attività sportive per le fasce sociali più deboli Iniziative organizzate: Nessuna


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA