Sostenibilità

Nuovo allarme clima: livello di Co2 è il più alto in 400 mila anni

Lo dicono gli scienziati del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite approvati oggi al Vertice Ipcc di Nairobi

di Gabriella Meroni

Negli ultimi 100 anni la temperatura della terra e’ aumentata di mezzo grado e il livello dei mari di circa 20 cm: una crescita che non ha riscontro negli ultimi mille anni. Nel 20esimo secolo, inoltre, la concentrazione di Co2 in atmosfera e’ cresciuta del 30% circa, raggiungendo i livelli piu’ alti negli ultimi 420 mila anni, cioe’ 380 parti per milione. E’ questo, in estrema sintesi, il nuovo allarme che emerge dai tre rapporti sul Clima degli scienziati del gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici delle Nazioni Unite approvati oggi al Vertice Ipcc di Nairobi dai rappresentati di 99 governi. La novita’ di Nairobi e’ che il protocollo Kyoto non basta piu’. Secondo l’Ipcc adesso bisogna dimezzare le emissioni di Co2 dal 2020 in poi. ”Il vertice ha segnato un punto di svolta: alla luce dei rapporti approvati, il protocollo diventa uno strumento transitorio, lo start up di un processo di innovazione tecnologica, orientato a fornire risposte nuove nel mercato mondiale dell’energia trovando alternative credibili al carbone e al petrolio” spiega Corrado Clini, il direttore generale del ministero dell’Ambiente, capo della delegazione italiana. A Nairobi, ”gli Stati Uniti hanno dato un contributo molto positivo insistendo in particolare sull’importanza della ricerca ma confermando il si’ alla convenzione sui cambiamenti climatici di Rio e la valutazione scientifica sul global change” dice Clini. Altra novita’ emersa dai rapporti dell’Ipcc approvati oggi, il fatto che la stabilizzazione della concentrazione di anidride carbonica a 450 parti per milione entro il 2010 e’ considerata il miglior risultato ottenibile per ‘bloccare’ l’aumento della temperatura sotto i 2 gradi celsius e la crescita del livello del mare di 15-20 cm. Per raggiungere questa soglia sara’ necessario che dopo una fase di crescita delle emissioni globali per l’aumento di oltre il 50% dei consumi energetici mondiali, a partire dal 2025-2030 vengano adottate tecnologie e misure che riducano drasticamente, fino a meno 60%, le emissioni globali. Gli altri scenari di stabilizzazione presi in esame (550 ppm-650 ppm-750 ppm-1000ppm) spostano in avanti il ‘punto di svolta’ (2040 – 2050 – 2060 – 2090), ma tutti prevedono che la stabilizzazione richiedera’ drastiche riduzioni delle emissioni. Infatti piu’ e’ alta la concentrazione, maggiori sono gli effetti sulla temperatura (da +2,5C a +4C) e sul livello del mare (da +20 cm a +45 cm). Nello scenario peggiore descritto da Ipcc, entro il 2100 senza misure di stabilizzazione la temperatura potrebeb aumentare fino a 5,8% e il livello dei mari crescere di ulteriori 88 cm. ”La stabilizzazione della concentrazione di Co2 in atmosfera richiede misure nel breve periodo per rallentare la crescita delle emissioni globali, e misure innovative di svolta a partire dal 2020. I costi di investimento in tecnologie di ‘svolta’ saranno ripagati sia dai costi ‘evitati’, sia dallo sviluppo di un’economia di scala nella quale queste tecnologie diventeranno di uso comune” conclude Clini.


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