Cultura

Ogm contro la fame? Solo propaganda…

Paolo Bedoni è alla guida della maggiore organizzazione di agricoltori del nostro Paese.

di Francesco Agresti

Ha fatto della qualità e della valorizzazione delle produzioni tipiche una delle sue principali battaglie politiche, tessendo un? alleanza che ha dato vita a una vera e propria filiera anti ogm: dal produttore al consumatore, passando per le associazioni ambientaliste. Veneto, come molti suoi predecessori, Paolo Bedoni, 47 anni, titolare di un?impresa agricola di 40 ettari nel Veronese, è alla guida della Coldiretti dal 1997. Nel 1999 ha partecipato come delegato italiano alla fallita conferenza ministeriale del Wto a Seattle, tra qualche giorno parteciperà ai lavori della quinta conferenza, quella di Cancun.
Vita: Cosa si aspetta dalla conferenza di Cancun?
Paolo Bedoni: Quella di settembre è un?occasione che l?Europa non può perdere. Tra i venti temi che saranno discussi in Messico, c?è anche l?agricoltura. Uno dei punti cui teniamo maggiormente è quello relativo alla tutela giuridica delle proprietà intellettuali delle denominazioni di origine. Nel caso in cui si arrivasse a un accordo, tutti i Paesi del Wto sarebbero obbligati a rispettare le denominazioni e non ?copiare? i prodotti tutelati. In Italia abbiamo 166 prodotti con denominazione di origine, molti vengono indebitamente replicati in tutto il mondo con un danno economico e di immagine.
Vita: Non sarà un?impresa facile…
Bedoni: Per ora, in agenda, c?è solo la tutela del vino: abbiamo chiesto al commissario europeo per il Commercio, Pascal Lamy, di allargarla a tutti i prodotti tipici. Un accordo permetterebbe di dare un riconoscimento in ambito internazionale a queste denominazioni, e getterebbe le basi per la realizzazione del Registro multilaterale delle produzioni tipiche, necessario per difendere i produttori dalle contraffazioni e garantire i consumatori. In un mercato senza confini abbiamo sempre più interesse ad affermare il nome del prodotto. La mondializzazione dei mercati diventa un?opportunità se identifichiamo e tuteliamo i prodotti, solo così possiamo difendere la diversificazione. Nel settore vinicolo la segmentazione ha portato a una valorizzazione ulteriore dell?offerta e, allo stesso tempo, ha dato al consumatore più possibilità di scelta. Difendere la nostra agricoltura vuol dire tutelare e valorizzare il territorio, creare un sistema economico che non reca vantaggi solo all?agricoltore ma all?intera comunità: vado a Verona per veder l?Aida, faccio un salto sul lago di Garda perché lì trovo l?agriturismo, e poi vado in Valpolicella perché sono sicuro di trovare un buon vino.
Vita: Oltre che con la qualità, in molti Paesi l?agricoltura viene difesa con forti dazi o con sussidi all?esportazione…
Bedoni: Il dibattito è aperto e molto delicato, sono in campo grossi interessi commerciali sia europei che statunitensi. L?Italia già alla conferenza di Doha si è detta favorevole a una riduzione graduale del sistema dei sostegni alle esportazioni. Il nostro obiettivo è quello di portare l?agricoltura verso il mercato in modo che le imprese si misurino sulla base delle loro potenzialità. La Politica agricola comunitaria va proprio in questa direzione: il disaccoppiamento, principio cardine della nuova Pac, premia le imprese e non più il prodotto. Andiamo sempre più verso un sistema che tende a responsabilizzare il produttore, prima invece era sufficiente produrre.
Vita: Sugli ogm siete l?unica organizzazione di agricoltori che ha chiaramente espresso una posizione contraria. Vi preoccupano le recenti aperture del commissario Fischler?
Bedoni: L?Italia non ha alcun interesse a introdurre semi ogm, inoltre è impossibile pensare che nel nostro Paese, una penisola stretta e lunga, possano coesistere colture transgeniche e ogm free L?Italia deve diventare un?isola felice di produzioni ogm free, non solo per una questione economica ma anche di rispetto della nostra cultura. Finché la legge prescrive il divieto di seminare ogm, tutto ciò che è illegale deve essere distrutto. A nostro avviso queste norme potranno essere modificate solo quando ci saranno precise garanzie sugli effetti sul territorio, sul prodotto e sulle persone. Finora il soggetto che non è riuscito a dare risposte certe è la ricerca e come Coldiretti siamo pronti a contribuire con nostri fondi per finanziare programmi di ricerca pubblica per accertare gli effetti degli ogm.
Vita: I sostenitori delle produzioni ogm sostengono che aiuterebbero a combattere la fame nei Paesi più poveri.
Bedoni: L?Argentina è uno dei principali produttori di ogm e non mi pare se la passino un granché bene. In realtà le multinazionali vogliono esportare gli ogm nei Paesi in via di sviluppo perché lì possono produrli con bassi costi di manodopera per poi esportarli nei mercati più ricchi.
Vita: Come si aiuta l?agricoltura dei Paesi più poveri?
Bedoni: Sostenendo programmi di sviluppo di sistemi agricoli in grado di alimentare il fabbisogno e, solo successivamente, lo scambio commerciale.
Vita: Si sta facendo?
Bedoni: Poco. Molto poco.

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