Il caso Galli Della Loggia
Fish e Anffas: «Valditara convochi subito l’Osservatorio sull’inclusione scolastica»
L'articolo di Galli Della Loggia ha rinvigorito il fronte dei detrattori del sistema inclusivo. Fish e Anffas chiedono al ministro Valditara di convocare con urgenza l’Osservatorio Nazionale per l’Inclusione Scolastica
di Redazione
Anffas è stata tra i fautori dello smantellamento delle scuole speciali e delle classi differenziali: un impegno sancito dal documento a firma dell’allora Ministro Falcucci del 1975 e poi nelle leggi n. 517/1977 e n. 104/1992 ad esso ispirate. Lo storico impegno delle famiglie Anffas sul tema è raccontato con grazia e dovizia di particolari nel docufilm “La classe degli asini” prodotto dai Rai 1, che ha visto tra i protagonisti Flavio Insinna e Vanessa Incontrada: ripercorre la storia di Mirella Casale Antonioni (mamma Anffas) che da dirigente scolastico in una scuola del Torinese si batte, appunto, per affermare il diritto dei bambini con disabilità a poter frequentare le scuole ordinarie, riuscendoci non dopo tante e complicate battaglie. Pertanto, per Anffas, il diritto all’inclusione scolastica non può e non deve essere minimamente messo, da alcuno, in discussione. Piuttosto occorre tutti operare e cooperare per superare le tante, troppe criticità che sono ancora presenti nel sistema, tenendo bene a mente che il diritto all’inclusione scolastica non può essere messo in discussione essendo, tra l’altro, espressamente riaffermato dalla Convenzione Onu sui diritti delle persone con disabilità che, all’art. 24, prescrive l’obbligo per gli Stati riconoscere il diritto all’istruzione delle persone con disabilità senza discriminazioni e su base di pari opportunità con gli altri assicurando che esse non siano escluse dal sistema di istruzione generale godendo, al contempo, di tutto il sostegno necessario.
Paventare, come sembra suggerire l’articolo di Galli Della Loggia, che la presenza di persone con disabilità (e straniere) possa minare il rendimento della classe e, in particolare, degli studenti senza disabilità o, come detto da molti, “normali”, rappresenta un modo superficiale di guardare a questo tema. Significa, altresì, non rendersi conto di quanto l’inclusione scolastica influisca positivamente sugli alunni senza disabilità e su tutto il contesto scuola, come spiega bene il prof. Dario Ianes, ordinario di Pedagogia dell’inclusione alla Facoltà di Scienze della Formazione della Libera Università di Bolzano-Bozen e co-fondatore del Centro Studi Erickson di Trento.
Il pensiero di Galli Della Loggia sembra purtroppo rappresentare solo la punta dell’iceberg: a dimostrazione che l’inclusione scolastica è messa fortemente in dubbio, vi è anche il lancio di un recente sondaggio online finalizzato a capire l’opinione pubblica e quanti si trovano d’accordo a ripristinare la scuola delle classi speciali. È questo forse uno dei principali demeriti che l’editoriale di Galli Della Loggia ha: al di là delle sue intenzioni, ha certamente contribuito a rinvigorire il fronte dei più gretti detrattori del sistema inclusivo. Soggetti ai quali evidentemente Galli Della Loggia ha solo fornito un pretesto per esprimere la loro odiosa, retrograda e preconcetta visione della disabilità.
È chiaro che, come dice il presidente della Fish Vincenzo Falabella, «il sistema scolastico italiano va rivisto. Siamo convinti che siano cambiate molte condizioni da quando sono state abolite le classi differenziali e che fare il maestro o il professore di sostegno non debba essere un volano per arrivare al posto comune». È evidente che non è più rinviabile completare la riforma del sistema scolastico inclusivo, che vede registrare troppi ed ingiustificati ritardi, così come è necessario introdurre delle norme chiare sulla continuità didattica e sull’istituzione istituzione di una apposita classe di concorso per il sostegno: Anffas sostiene la proposta di legge A.C. 2444 (Norme per migliorare la qualità dell’inclusione scolastica degli alunni con disabilità e con altri bisogni educativi speciali) presentata da Fish e Fand.
Anffas infatti sostiene da sempre che la buona inclusione scolastica passa non solo da elementi quantitativi ma deve essere accompagnata da un grande investimento motivazionale, formativo ed organizzativo che coinvolga l’intero contesto scolastico, a partire dai docenti curriculari per far sì che, attraverso un nuovo e rinnovato patto di corresponsabilità tra tutti i soggetti che, a vario titolo, interagiscono nel sistema scuola, il diritto alla piena inclusione scolastica sia concreto, attuato e reso realmente esigibile. Questo tanto più quando si tratta di alunni e studenti con disabilità complesse i quali, in assenza di giusti sostegni, garantiti da idonee figure professionali adeguatamente preparate e formate, spesso vedono trascorrere la maggior parte del loro tempo scuola al di fuori del contesto classe, nonostante ciò sia espressamente vietato.
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Le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, seppur focalizzate principalmente sugli studenti stranieri, ci fanno ben sperare sulla presa di coscienza da parte del Governo di non arretrare, ma di migliorare e continuare la strada dell’inclusione. Inclusione che, proprio secondo il ministro Valditara, rappresenta «un valore importante della scuola costituzionale, la nostra scuola. Perché sia effettiva, però, e non solo declamata, è necessario che si creino le condizioni per una didattica più efficace che consenta di contemperare le esigenze di tutti gli studenti. Per gli alunni con disabilità, per esempio, prevediamo docenti adeguatamente specializzati e un sistema che consenta la continuità didattica».
Anche Anffas ritiene, per usare le parole di Dario Ianes, che «l’inclusività non è un mito, è un grande valore, ma la sua realizzazione concreta non è banale»: l’auspicio di Anffas è che le convinzioni di quanti sono ancora scettici, come Galli Della Loggia, non inficino quelle esperienze e buone prassi che, seppur a fatica, testimoniano la fattibilità dell’approccio inclusivo nel contesto scolastico. Siano anzi una spinta propulsiva a generare, se opportunamente condivise e valorizzate, uno scambio e dibattito positivo finalizzato a comprendere e valutare come migliorare il sistema scuola in Italia affinché a tutti gli alunni, con e senza disabilità, cittadini italiani o meno, sia garantito il diritto allo studio e, conseguentemente, alla partecipazione alla vita di classe su base di uguaglianza e pari opportunità.
Anche per questo motivo Anffas condivide l’istanza presentata dalla Fish e auspica che il ministro Valditara convochi con estrema urgenza l’Osservatorio Nazionale per l’Inclusione Scolastica, di cui anche Anffas Nazionale è componente, per affrontare ed avviare a soluzione tutte quelle problematiche, a tutti ben note, che appunto impediscono o limitano il diritto all’inclusione scolastica di bambine/bambini, alunne/alunni, studenti/studentesse con disabilità. «La convocazione urgente dell’Osservatorio rappresenta un passo fondamentale per affrontare le sfide attuali e sviluppare soluzioni mirate a garantire un ambiente educativo inclusivo e accogliente. La proposta di legge che stiamo per presentare è stata il frutto di un attento lavoro di analisi e di riflessione sulle necessità degli studenti e delle studentesse con disabilità. Il nostro obiettivo, infatti, è quello di contribuire a creare un sistema educativo che valorizzi le diversità, promuovendo un apprendimento inclusivo e una crescita armoniosa in una scuola che sia finalmente e concretamente di tutti e per tutti», afferma il presidente di Fish, Vincenzo Falabella.
Foto di Pixabay
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