Famiglia

Aiuto, mio figlio é gay

Affrontare a testa alta la propria sofferenza, vincere il tormento di un dramma inconfessabile: così alcuni padri e madri hanno scelto di rompere il silenzio e si sono riuniti in associazione. Per

di Giampaolo Cerri

«Caro figlio gay». Alcuni genitori di omossessuali hanno avuto il coraggio di venire allo scoperto, di incontrarsi, di sostenersi a vicenda, di combattere le discriminazioni di cui sono vittime i loro figli. Gente che ha saputo affrontare la propria sofferenza silenziosa, che ha vinto il tormento inconfessato. E che, questi figli, ha imparato ad amarli di più. Nel ?93 Paola Dall?Orto ha scritto, con il figlio Giovanni, un libro sulla condizione dei genitori degli omossessuali: ?Figli diversi?, Sonda editore. «Mi sono accorta che noi genitori eravamo più soli dei nostri figli», racconta, «e che il confronto fra persone con uno stesso problema, era un atto quasi liberatorio, in grado di far superare i pregiudizi». Fonda allora l?Agedo, Associazione amici e genitori di omossessuali. Attraverso una dozzina di sedi sparse in tutta Italia, il gruppo tende la mano ai padri e alle madri che tentano di fare i conti con l?omossessualità dei propri figli. «Chi decide di riconoscere e affrontare questa condizione», spiega la Dall?Orto, «riesce finalmente a ricostruire un?armonia familiare talvolta perduta, a riscoprire e a stimare di più i propri ragazzi». I genitori associati all?Agedo combattono anche una battaglia culturale per il rispetto dei gay. Un impegno ?a testa alta?. Per sconfiggere il pregiudizio puntano alle scuole, per sensibilizzare gli insegnanti e i giovani. «È nelle aule scolastiche che spesso si annidano i luoghi comuni e nascono le emarginazioni più pesanti», dicono. «Comportamenti che soprattutto gli insegnanti devono saper fronteggiare, imparando nello stesso tempo a rapportarsi senza pregiudizi ai giovani omosessuali. Solo così i ragazzi cominceranno a capire questa diversità, smettendo di disprezzarla». L?Agedo sta lavorando a un video su questo argomento, da distribuire in tutte le scuole italiane. E il 21 marzo è fissato un importante convegno nazionale a Milano, in un luogo ancora da definire. Tema: ?Adolescenza e omossessualità?. Già ci sono adesioni prestigiose (Charmet, Saraceno, Vattimo, Giommi) e il patrocinio della Pubblica istruzione. «Battere la discriminazione? Si può fare, aumentando la visibilità delle persone omosessuali, ma anche delle loro famiglie», dice la Dall?Orto, che ricorda anche la grande responsabilità dei media. «Se solo accantonassero, una buona volta gli stereotipi logori a cui spesso ricorrono. Basta con le macchiette del diverso o le immagini torbide: esiste una omossessualità pulita, rappresentiamola correttamente».


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