Medicina di genere

I nostri dati profit per la ricerca di pubblica utilità

Pubblicato un bando di Fondazione Cariplo con Novartis dedicato a progetti di analisi dei dati per valutare la diversa rappresentatività dei soggetti arruolati negli studi. L'azienda metterà a disposizione dei ricercatori un dataset ricavato da alcuni studi clinici

di Nicla Panciera

L’obiettivo di uno studio clinico è di valutare la sicurezza e l’efficacia di una molecola che verrà poi prescritta a tutti coloro che ne avranno bisogno; è, quindi, essenziale che le sperimentazioni vengano condotte su popolazioni molto eterogenee, al fine di valutare il farmaco su ciascuna di esse. Ancora oggi, tuttavia, tra medicina di precisione e approcci personalizzati alle cure, accade che farmaci e terapie destinati a uomini e donne siano sperimentati per l’80% su maschi, una popolazione selezionata non certo rappresentativa di chi poi assumerà il farmaco; che solo la metà degli studi clinici consideri le peculiarità di genere e solo uno su tre riporti dati e analisi per sottogruppi adeguati. Le conseguenze riguardano la salute e concetti come quello di inclusione e di diversità dei soggetti coinvolti negli studi sono raccomandati da tutte le agenzie internazionali.

Data science per la medicina di genere

Fondazione Cariplo ha lanciato insieme a Novartis Farma S.p.A. un bando per progetti di ricerca nel campo della scienza dei dati che analizzino il gap di rappresentatività tra le popolazioni arruolate negli studi clinici e la popolazione generale affetta dalla medesima patologia. Il budget a disposizione è pari a 800.000 euro, con un contributo massimo di 200.000 euro a progetto. Tra i requisiti per essere ammessi al bando, che scade il 31 gennaio, i progetti dovranno avere un responsabile con un’età inferiore a 45 anni e utilizzare il dataset di Novartis, dati anonimizzati provenienti da studi clinici condotti in diversi ambiti, come quello cardiovascolare, immunologico e delle neuroscienze.


Parziale apertura dei dati degli studi profit

È questo un aspetto innovativo: per la prima c’è la messa a disposizione dei dati raccolti duranti gli studi clinici, che sono quindi di proprietà dell’azienda sponsor, per l’estrazione di nuove informazioni per fini di pubblica utilità e ricerca. Il database su cui i ricercatori dovranno mettersi al lavoro è costituito da dati raccolti in 26 studi clinici, 19 interventistici e 7 osservazionali, gestiti dalla Direzione medica di Novartis Italia condotti in ambito cardiovascolare, immunologico e neurologico. I dati, anonimizzati, sono quelli raccolti alla baseline, relativi a 15620 pazienti, per un totale 144623 record, comprensivi di dati anagrafici, come quelli relativi all’età, sesso ed etnia, e di altri valori, come il codice relativo alla patologia del soggetto e oltre una ventina di parametri di laboratorio.

«La collaborazione tra l’industria farmaceutica e le fondazioni come Fondazione Cariplo è di fondamentale importanza per affrontare le sfide nella ricerca clinica» sottolinea Paola Coco, CSO & Medical Affairs Head, Novartis Italia «La Scienza dei Dati è uno strumento potente per affrontare il problema del gap di rappresentatività negli studi clinici. Utilizzando i dati in modo etico e responsabile possiamo ottenere risultati maggiormente rappresentativi dell’intera popolazione e quindi promuovere il miglioramento della salute di tutti».

«Il bando con Novartis» commenta Carlo Mango, direttore area ricerca scientifica e tecnologica di Fondazione Cariplo «si inserisce all’interno di un’iniziativa più ampia finalizzata a valorizzare il potenziale informativo che proviene dai dati. Fondazione Cariplo punta a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza di riusare dati già disponibili per fini di pubblica utilità e vuole accrescere la consapevolezza che attraverso l’analisi dei dati sia possibile comprendere meglio fenomeni complessi, prendere decisioni più informate e affrontare più efficacemente le sfide del nostro tempo».

Foto di Markus Spiske su Unsplash

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