Welfare

Detenuti al lavoro dentro e fuori

Svolgere un lavoro all’interno o all’esterno delle carceri, rappresenta un primo passo verso la riabilitazine e del reinserimento sociale

di Redazione

Senato: la commissione Lavoro esamina, in sede referente, un disegno di legge (n. 3157) per favorire le attività lavorativa dei detenuti all?interno e all?esterno degli istituti penitenziari. Il provvedimento è stato presentato il 19 marzo scorso da tre senatori di diverse forze politiche (primo firmatario Antonio Smuraglia dei Democratici di sinistra-l?Ulivo). Svolgere un lavoro all?interno o all?esterno delle carceri, rappresenta per molti detenuti un primo passo sulla strada della riabilitazione e del reinserimento sociale. Ma su una popolazione carceraria di 47.387 persone solo 10.222 sono impiegate in attività lavorative. Secondo i dati diffusi dal ministero della Giustizia il numero dei detenuti lavoratori sarebbe in costante diminuzione anche per l?aggravarsi della situazione occupazionale generale. Sulla base di queste considerazioni i senatori Antonio Smuraglia, Ombretta Fumagalli Carulli (Rinnovamneto italiano) e Luigi Manconi (Verdi-l?Ulivo) hanno presentato un provvedimento che estende alle imprese private e pubbliche le stesse agevolazioni fiscali concesse dalla legge alle cooperative sociali. Il disegno di legge, infatti, modifica l?articolo 4 della legge 381 del 1991 sulla disciplina delle cooperative sociali, introducendo sgravi fiscali per tutte le imprese che, fornendo servizi all?interno o all?esterno dei penitenziari, offriranno lavoro alle persone detenute. La modifica inoltre amplia a tutti i detenuti la possibilità di accedere a un?attività lavorativa, abolendo le vigenti norme restrittive che, in base al reato commesso e alla pena da scontare, concedono o negano al detenuto la possibilità di lavorare.


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