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Affari sociali: Asili gratis non se ne parla

Finanziamenti statali agli asili nido.

di Redazione

Camera: non è stata ancora assegnata alla commissione di merito la proposta di legge (4383), nata da un?iniziativa popolare, presentata lo scorso 4 dicembre da Tiziana Valpiana, Maria Celeste Nardini e Antonio Saia di Rifondazione comunista, sulla necessità di finanziamenti statali agli asili nido. Una proposta di legge per assicurare la sopravvivenza degli asili nido e dare la possibilità a tutte le famiglie di usufruirne. L?iniziativa è dei deputati Tiziana Valpiana, Maria Celeste Nardini e Antonio Saia di Rifondazione comunista che hanno ripreso un progetto di legge popolare, firmato da 150 mila cittadini, per stimolare una riflessione del Parlamento sull?esigenza di supportare con finanziamenti statali gli asili nido. Le strutture che si fanno carico di questo fondamentale servizio sociale sono solo 3.000 e le rette hanno raggiunto costi elevatissimi, inaccessibili per la maggior parte delle famiglie italiane. Eppure non era questo líobiettivo della legge 6 dicembre ?71, n. 1044, che aveva definito gli asili nido ?servizi di interesse pubblico? e della legge 285 del ?97 che attribuisce a queste scuole per bambini da zero a 3 anni funzioni di prevenzione e di rimozione delle cause di disagio infantile. Il problema è nella collocazione degli asili nido tra i servizi a domanda individuale, che non presuppongono interventi dello Stato. I deputati però si chiedono: se l?accesso alla scuola materna statale è gratuito, perché non può esserlo anche quello agli asili nido? Gli esponenti di Rifondazione propongono quindi di escludere gli asili nido dai servizi a domanda individuale e di affidare al ministero della Pubblica istruzione il compito di assegnare le risorse a queste strutture, con líistituzione del ?fondo per gli asili nido?, che potrà contare su 2.350 miliardi di investimenti e 720 miliardi per le spese di funzionamento, da utilizzare nel triennio 1998-2000. La gestione sarà affidata alle Regioni, mentre ai Comuni spetterà un ruolo di promozione e controllo delle strutture. Il servizio sanitario nazionale sarà coinvolto nella definizione di programmi di intervento per garantire l?inserimento e la riabilitazione dei bambini disabili.


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