Concessioni balneari
Spiagge pubbliche, interessi privati? Diamole al non profit
Crescono le sperimentazioni che coinvolgono il Terzo settore nella gestione delle coste italiane. 15 esempi, uno per ogni regione bagnata dal mare, per raccontare come già oggi il privato sociale restituisce le spiagge alla collettività. Nessuno escluso
Ancora poche ore di tempo per il governo Meloni, che entro martedì 16 gennaio dovrà rispondere al parere motivato dell’Unione europea sulla direttiva Bolkestein. Ultimo appello per evitare altre sanzioni. È da quasi 15 anni, infatti, che l’Italia non trova una soluzione per il rinnovo delle concessioni balneari. Le ultime proroghe sono scadute lo scorso 31 dicembre, lasciando i comuni senza alcun indirizzo per la redazione dei nuovi bandi. Ma con una speranza: la nuova mappatura delle coste italiane, che promette di mettere tutti d’accordo. Tranne le associazioni ambientaliste.
Con la nuova mappatura delle coste, conclusa ad ottobre, il Governo calcola che il litorale libero sarebbe attorno al 67%. Le concessioni già assegnate, al contrario, coprirebbero non più del 33%. L’obiettivo è riuscire a dimostrare all’Europa che la parte di litorale ancora libera (quindi disponibile per essere assegnata a nuovi concessionari privati) è più che sufficiente a garantire la libera concorrenza richiesta dalla direttiva Bolkestein.
Sarà sufficiente questa nuova mappatura ad evitare all’Italia un’altra procedura di infrazione? Di certo non è bastata alle associazioni ambientaliste. La toppa è peggiore del buco, sostengono: così facendo pur di salvare lo status quo e liberare spazio alla concorrenza richiesta dall’Ue, il governo sarebbe pronto a sacrificare altre coste libere agli interessi privati. «I numeri sono gonfiati» denuncia Legambiente. Per arrivare ad una percentuale così bassa di spiagge già assegnate in concessione, il Governo avrebbe usato l’escamotage di considerare litorale accessibile anche zone inquinate, aree marine protette e falesie. Sarebbero state incluse nella mappatura anche aviosuperfici e porti commerciali.
I comuni d’altro canto lamentano la difficoltà di garantire direttamente cura e servizi adeguati alle spiagge non assegnate in concessione, lasciate troppo spesso in condizioni di degrado.
Le spiagge al Terzo settore!
Qui si ferma il dibattito: beni pubblici ad utilità privata versus beni pubblici gestiti dalla pubblica amministrazione. E se invece l’utilità pubblica di un bene così importante, come è il litorale italiano, fosse garantito dal privato sociale? E quello che (fuori dal dibattito pubblico) già sta accadendo in tutta Italia. Sono numerosi, infatti, gli esempi di spiagge affidate ad enti del Terzo settore, che coniugano in vario modo economicità e interesse pubblico. Cooperative sociali, associazioni, Ats, partnership pubblico-privato, concessioni pubbliche, acquisizioni private o contratti di servizi su spiagge libere: la casistica è davvero ampia e diversificata.
Nella maggior parte dei casi l’obiettivo degli enti del Terzo settore che entrano nella gestione di una spiaggia è garantire l’accessibilità alle persone con disabilità. Ma c’è anche il tentativo di associazioni ambientaliste di entrare nella gestione diretta di tratti di costa per la salvaguardia di delicati ecosistemi. Abbiamo visto esempi di spiagge antimafia; di lidi che favoriscono l’inserimento lavorativo di persone in situazioni di svantaggio; spiagge diventate veri laboratori per l’inclusione sociale o per la riabilitazione psichiatrica.
Ancora non esiste un albo o un elenco completo che raccolga le diverse esperienze di impegno del Terzo settore nella gestione di spiagge e lidi. Di seguito citiamo 15 esempi: uno per ogni regione italiana con tratti costieri, rappresentativi della capillarità con cui queste esperienze sono diffuse in tutto il Paese, oltre che della eterogeneità organizzativa e degli obiettivi perseguiti. Non solo casi di successo e buone pratiche, ma anche fallimenti e intuizioni naufragate.
Abruzzo
Il comune di San Vito Chietino, in provincia di Chieti, ha inaugurato lo scorso 24 giugno la spiaggia inclusiva ad alta accessibilità sul lungomare di Gualdo. L’intervento si inserisce nell’ambito del progetto Bike to coast for everyone. In questo caso non c’è una concessione ad un ente, almeno non per ora. Ma ad essere affidati ad una cooperativa sociale sono alcuni servizi. Così L’Ancora Sociale scs fornisce al Comune di San Vito servizi di assistenza, gestione e vigilanza della spiaggia attrezzata.
Basilicata
Il comune di Bernalda, in provincia di Matera ha affidato la gestione di un lido a Metaponto ad un’Ats, che coinvolge il consorzio materano di cooperative sociali La città essenziale, ente capofila, insieme alla stessa amministrazione comunale e diversi partner del Terzo settore lucano. Tra questi la cooperativa sociale Oltre L’Arte che cura all’interno del lido l’inserimento lavorativo di alcuni ragazzi con disabilità. Sono inoltre coinvolti la cooperativa sociale Prato Verde, Anffas Policoro, TiEmmeA aps, l’Ente Nazionale Sordi, l’associazione 2HE e l’agenzia per il lavoro non profit Mestieri Puglia. Il sogno del Capitano è il primo lido completamente accessibile della regione Basilicata.
Calabria
la cooperativa sociale Zarapoti ha realizzato sulla spiaggia di Giovino a Catanzaro lo stabilimento balneare premiato nel 2017 come spiaggia più accessibile d’Italia. L’iniziativa, completamente autofinanziata, è tra prime a sorgere e vanta diversi primati in Italia nel campo dell’accessibilità. Al Valentino beach club infatti l’accessibilità non è intesa soltanto con riferimento alla disabilità, ma anche alle famiglie con amici a quattro zampe, agli anziani e ai genitori con passeggini.
Campania
Anche qui un lido accessibile, il Key beach, nato dalla collaborazione di un’amministrazione comunale, quella di Pozzuoli, e una cooperativa sociale, la Lilliput. Grazie al progetto Turismo BalneAbile, è stato infatti possibile rendere accessibile il mare ogni giorno a 40 disabili.
Emilia Romagna
Insieme a te è un’associazione di volontariato, dal 2018 allestisce una struttura temporanea estiva, sul litorale di Punta Marina Terme (Ra), per permettere la balneazione a persone con gravi disabilità motorie, sensoriali, intellettive e supportare i loro accompagnatori. Grazie ad una concessione ventennale ottenuta nel 2023 tramite bando pubblico, l’Associazione Insieme a Te potrà ora realizzare una struttura fissa. Oltre alla spiaggia ha ricavato nella ex scuola materna Il Faro di Punta Marina, tre appartamenti completamente accessibili, per ospiti con bisogni speciali che vogliono fermarsi per periodi prolungati.
Friuli Venezia Giulia
Dal 2008 i volontari di Legambiente Trieste si prendono cura della spiaggia di Canovella de’ Zoppoli. In concomitanza con l’evento nazionale Spiagge pulite, famiglie, singoli cittadini, scuole, istituzioni, associazioni, ogni anno si danno appuntamento al mare nell’ultimo week-end di maggio, armati di guanti e bustoni, per ripulire la spiaggia.
Lazio
La Regione Lazio ha deciso di individuare con il bando Accessibility on the seaside, una realtà non profit a cui affidare il compito di migliorare l’accessibilità delle spiagge di tutta la costa laziale. A vincere il bando lo scorso marzo è stata l’associazione Insieme con i disabili, nata nel 2011, con sede a Fiumicino. A cura dell’associazione la supervisione e il coordinamento del progetto Accesibility on the Seaside, programma sul turismo inclusivo a cui la Regione Lazio ha destinato 2,2 milioni di euro. L’obiettivo è la realizzazione di almeno una spiaggia accessibile nei Comuni di Ardea, Pomezia, Fiumicino, Santa Marinella e Ladispoli.
Liguria
A Savona da quindici anni la spiaggia Lo Scaletto dei pescatori è… senza scalini. Un lido accessibile grazie alla cooperativa sociale Laltromare, il comune di Savona e alla Fondazione De Mari. La cooperativa gestisce con lo stesso spirito anche la spiaggia Santa Caterina a Varazze e altre due spiagge a Celle ligure.
Marche
A San Benedetto del Tronto il comitato locale de La Croce Rossa Italiana, cura la spiaggia ad alta accessibilità dal 2020, anno di partenza del progetto Spiaggia Libera tutti. Una spiaggia libera divenuta accessibile anche a coloro che hanno difficoltà di deambulazione o persone con diversa abilità a cui normalmente è precluso l’accesso all’arenile dall’esistenza di barriere architettoniche.
Molise
Il Molise punta tutto sul progetto Spiaggia abile, realizzato con fondi dell’Ufficio disabilità della Presidenza del Consiglio dei Ministri per 1,2 milioni di euro e 120 mila euro messi a disposizione dalla Regione Molise. E prevede sin da subito la collaborazione di A.Fa.S.E.V. (Associazione Famiglie degli Svantaggiati e dei Volontari) al fine di potenziare e sviluppare il turismo accessibile molisano, promuovendo in questo modo una cultura dell’inclusione.
Puglia
Io Posso è il progetto dall’associazione 2HE (Center for Human Health and Environment) che in provincia di Lecce gestisce tre spiagge. Nel 2015 nasce Terrazza a San Foca, spiaggia accessibile e gratuita con servizi dedicati alle persone con disabilità motorie o malattie altamente invalidanti come la Sla. Nel 2022 l’iniziativa viene replicata anche a Gallipoli e nel 2023 a Porto Cesareo. I servizi di prenotazione, accesso e balneazione sono totalmente gratuiti sia per gli ospiti con disabilità che per i loro accompagnatori. Per le persone con tetraplegie, tracheostomia e/o impianti Peg ci sono postazioni speciali, con maggior spazio di manovra nonché acqua ed energia elettrica per alimentare i macchinari. Sul posto non soltanto gli ausili dedicati per la balneazione (sedie J.O.B, Solemare, Sofao,…), sollevatore, macchinari di backup (aspiratori, ventilatori…) ma soprattutto personale dedicato (OSS e altri volontari).
Sardegna
Vale la pena ricordare il tentativo (non andato a buon fine) di acquisto delle Dune di Chia, da parte dell’associazione ambientalista Gruppo di intervento giuridico. Un pezzo di paradiso della Sardegna comprato dagli ambientalisti per evitare che potesse finire nelle mani di investitori pronti magari a recintare una delle immagini simbolo dell’isola. Centomila euro da raccogliere attraverso una campagna di crowdfunding. Era il 2018, ma presto gli acquirenti avrebbero scoperto che la proprietà era già passata al demanio pubblico.
Sicilia
Un’altra sperimentazione senza lieto fine quella di Sconzajuoco, la spiaggia di Capaci gestita da Addiopizzo, associazione antimafia protagonista di tante battaglie. Nata nel 2013 con l’obiettivo di sperimentare la gestione collettiva di beni comuni, già nel 2015 ha annunciato la chiusura della spiaggia antiracket. Con una nota l’associazione denuncia: «troppa burocrazia e illegalità diffusa». In chiusura la nota continua «vorremmo che ad imporsi sia questo modello di gestione: spiaggia libera ad ingresso libero e accessibile a tutti. Su richiesta servizi a pagamento».
Toscana
È diventata un docu-film la storia dei Sassi Turchini, l’esperienza comunitaria che da Bagno a Ripoli porta ogni anno volontari e disabili in vacanza, in una delle spiagge più belle dell’isola d’Elba. La casa-vacanze “Sassi turchini”, realizzata a Porto Azzurro dal Gruppo Elba aps, ospita dal 2011 giovani volontari e persone disabili che trascorrono insieme le ferie estive all’insegna dell’inclusione. Il documentario racconta le diverse tappe dell’esperienza, dalla fondazione del Gruppo nel ‘77 alle prime vacanze all’isola del Giglio, e poi, dal 1990, all’isola d’Elba. L’ospitalità ricevuta nei primi anni nelle scuole del territorio e l’idea, nel 2001, di realizzare una struttura propria. Fino all’inaugurazione della casa-vacanze senza barriere nel 2011, realizzata grazie al contributo della comunità ripolese e della parrocchia, dei Comuni di Bagno a Ripoli e Porto Azzurro, della Regione Toscana, della Fondazione CR Firenze e alle attività di autofinanziamento.
Veneto
L’azienda Ulss 3 Serenissima, ha promosso negli anni Le spiagge inclusive, con attività sportive e ricreative tra cui la Pet Therapy, il beach tennis il Sup e lo Spike ball. Si è creata così una rete di opportunità in un’ottica di sussidiarietà ed integrazione, che ha coinvolto insieme alle diverse espressioni pubbliche, anche il terzo settore e l’associazionismo del territorio.
Foto in copertina e nell’articolo sono de Il sogno del capitano, lido accessibile a Metaponto. Per gentile concessione del consorzio La città essenziale
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