Mondo

Unicef: in Liberia oltre 15mila minori coinvolti nella guerra

La situazione nel Paese africano è catastrofica: l'agenzia Onu denuncia il dramma dei bambini e le difficoltà d'intervento

di Benedetta Verrini

Da oltre 10 giorni la popolazione di Monrovia non dispone di acqua e cibo a sufficienza, sono oltre 15.000 i bambini e adolescenti coinvolti nel conflitto: in alcuni casi le milizie sono al 70% costituite da bambini. Sono i dati resi noti dall’Unicef, secondo cui Monrovia e’ ormai sull’orlo della catastrofe umanitaria. Dalla ripresa degli scontri, lo scorso 19 luglio – riferisce un comunicato – la citta’ e’ sottoposta a continui bombardamenti e durissimi combattimenti si svolgono lungo le vie di accesso al centro e nella zona del porto: la popolazione civile, priva di scorte d’acqua e di cibo a sufficienza (il prezzo del riso e’ aumentato di 20 volte), nonostante i combattimenti si aggira per le strade in cerca di qualcosa da mangiare o per raccogliere acqua piovana da bere. Secondo l’agenzia Onu, ”i civili di Monrovia, se i combattimenti non cesseranno, moriranno di fame; gia’ lo stato nutrizionale dei bambini e’ a livelli critici, con tassi di malnutrizione stimati intorno al 15%. Dalla ripresa degli scontri, sono oltre 250.000 le persone sfollate dalla capitale (altre 130.000 sono sfollate nel resto del paese): di queste 80.000 sono bambini sotto i 5 anni, 20.000 sono donne in gravidanza o nel periodo dell’allattamento. Morbillo, diarrea, infezioni respiratorie acute e malaria sono tra le cause principali di mortalita’ infantile, cui si aggiunge il colera, che prima della ripresa degli scontri, a fine luglio, aveva gia’ causato 12 morti e 1.630 casi nella sola Monrovia”. L’Unicef – continua il comunicato – si e’ attivato immediatamente dopo la prima offensiva dei ribelli su Monrovia, vaccinando (tra giugno e luglio) 128.000 bambini e 230.000 donne della capitale contro tetano neonatale e morbillo, inviando 2-3 tonnellate di aiuti di emergenza e generi medicinali di base per oltre 50.000 persone, portando acqua e aiuti a oltre 150.000 sfollati. Dopo la rottura del cessate il fuoco e il precipitare della situazione a Monrovia, l’Unicef ha predisposto un Piano di emergenza per il periodo agosto-dicembre 2003, nell’intento di portare soccorso a 350.000 sfollati in 30 campi profughi della capitale. L’attuazione del Piano – che prevede una serie di interventi integrati nei settori dell’assistenza sanitaria e nutrizionale, dell’accesso ad acqua e servizi igienici, dell’istruzione in condizioni di emergenza e della protezione dei bambini piu’ vulnerabili e’ condizionata dall’apertura di accessi umanitari sicuri e da un miglioramento delle condizioni di sicurezza nella capitale, che permetta agli aiuti di arrivare in citta’ e allo staff locale dell’Unicef (che vive le stesse difficolta’ della popolazione civile) di intervenire efficacemente. L’Unicef ”condanna fermamente le violenze indiscriminate commesse a danno dei civili: tutte le parti coinvolte nel conflitto liberiano non rispettano i diritti fondamentali della popolazione e, a Monrovia, rapine, stupri e saccheggi sono diventati la norma. L’Unicef richiama inoltre le parti in lotta a interrompere l’arruolamento forzato di bambini: si stima siano oltre 15.000 i bambini e adolescenti coinvolti direttamente negli scontri e, in alcuni casi, le milizie sono formate addirittura per il 70% da minori”. L’agenzia dell’Onu invita quindi le parti in lotta al rispetto del diritto internazionale e dei fondamentali diritti umani e si appella alla comunita’ internazionale affinche’ questa si mobiliti per alleviare le sofferenze di tutti i bambini liberiani. Per maggiori informazioni su attivita’ e piano di emergenza dell’Unicef in Liberia: www.unicef.it/Liberia.htm


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA