Coste italiane a rischio inquinamento da petrolio

Il greggio che ogni anno viaggia intorno alle coste italiane e' complessivamente di 123 milioni di tonnellate

di Gabriella Meroni

L’Italia e’ il paese che “soffre” di piu’ il traffico di petrolio nel bacino Mediterraneo: il greggio che ogni anno viaggia intorno alle coste italiane e’ complessivamente di 123 milioni di tonnellate, che raggiungono circa 170 milioni di tonnellate se si considerano anche i prodotti della raffinazione. Le rotte delle petroliere sfiorano zone di altissimo pregio naturalistico come le bocche di Bonifacio, il canale di Sicilia l’alto Adriatico, gli arcipelaghi e il santuario dei cetacei nel Mar Ligure. E’ quanto emerge dal convegno sui traffici marittimi petroliferi in corso a Genova. “Un altro fattore a rischio – riferisce una nota di Legambiente e WWF – e’ dato dalle condizioni di insicurezza in cui versa la stragrande maggioranza della flotta petrolifera: dai dati della intertanko, l’associazione internazionale degli armatori, si evidenzia che al I gennaio del 2000 la percentuale di cisterne a doppio scafo in servizio nel mondo era solo pari al 20,8%, una percentuale destinata drammaticamente a scendere per quelle in servizio nel Mediterraneo”. A fronte di uno scenario cosi’ allarmante Legambiente e WWF ricordano che “le normative sul traffico di petrolio non possono rimanere parziali: occorrono interventi coordinati che affrontino complessivamente la prevenzione, il controllo, la capacita’ di intervento in caso di emergenza ed il congruo risarcimento ed il riconoscimento del danno ambientale cosi’ come e’ avvenuto nel ’90 negli Stati Uniti con l’oil pollution act”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA