Welfare

Il manifesto sul cibo a misura d’uomo

In Toscana si sono riuniti alcuni personaggi per discutere di un sistema agricolo ed alimentare migliore.

di Gino Girolomoni

Invitati dal governatore del primo Stato al mondo ad abolire la pena di morte (nel 1780), si sono riuniti a San Rossore, in Toscana, i migliori cervelli pensanti un mondo più a misura d?uomo. I loro nomi? Vandana Shiva, Wendel Berry, Debi Borker, Edward Goldsmith, Jerry Mander che, con tanti altri, hanno lanciato un manifesto che qui posso solo riassumere. Nella prima parte il documento parla del fallimento mondiale del modello agricolo industriale che ha peggiorato la qualità alimentare e la salute pubblica, ha distrutto le culture locali e il legame al territorio, ha aumentato la fame e l?indebitamento dei contadini. La seconda parte s?occupa del passaggio a un sistema agricolo e alimentare sostenibile, decentrato e non controllato dalle multinazionali. Si parla anche delle tecnologie che riducono la sicurezza alimentare e, di conseguenza, si prevede l?applicazione del principio di precauzione, della parzialità di Wto e Codex alimentarius. La terza parte contempla le alternative all?agricoltura industriale già in atto. C?è poi un capitolo sui regolamenti partendo dal capovolgimento delle attuali disposizioni sulla proprietà intellettuale e sui brevetti che non devono espropriare i diritti delle comunità locali e avere un limite nel tempo. Insomma, si richiede tutto il contrario del liberismo più sfrenato e della liberalizzazione degli ogm.

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