Codice della strada

Patente sospesa a chi abbandona gli animali. Passa la proposta

La Commissione Trasporti della Camera ha approvato un emendamento che prevede fino a sette anni di carcere e la sospensione della patente di guida per chi abbandona un cane o altri animali. La Lega anti vivisezione-Lav sottolinea: «una prova di grande attenzione verso un fenomeno odioso che coinvolge 130mila animali ogni anno» e si augura che diventi presto legge

di Antonietta Nembri

Pene più severe per chi abbandona animali. A prevederle un emendamento approvato ieri pomeriggio dalla Commissione Trasporti della Camera, dove è in esame il Disegno di legge del Governo presentato dal ministro Salvini su “sicurezza stradale e revisione del codice della strada”. 

Aumento delle pene

Frutto di una riformulazione degli emendamenti a prima firma Furgiuele (Lega) e Brambilla (Noi moderati), chiesta dalla relatrice del provvedimento, Elena Maccanti, il testo approvato prevede l’aumento di un terzo delle pene rispetto a quanto previsto dal reato di abbandono di animali, elevando quindi la sanzione di cui all’articolo 727 del Codice penale fino a 16 mesi di arresto o l’ammenda fino a 13mila euro, la sospensione della patente di guida fino a un anno e l’applicazione delle pene previste per omicidio stradale o lesioni personali gravi o gravissime se dall’abbandono deriva un incidente, mortale o meno

La soddisfazione di Lav

«Accogliamo con grande soddisfazione l’approvazione di questo emendamento da parte della Commissione Trasporti, una prova di grande attenzione verso un fenomeno odioso che coinvolge 130mila animali, stimati solo tra cani e gatti, mettendo duramente a rischio la vita degli animali stessi e l’incolumità e la sicurezza pubblica», dichiara la Lav. «L’inasprimento delle pene, oltre a dare il giusto riconoscimento della crudeltà dell’abbandono e della sua pericolosità sociale, è anche una misura repressiva destinata ad avere un effetto certamente deterrente».  


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In Italia ogni anno -ricorda una nota dell’associazione – si registrano migliaia di incidenti stradali, spesso anche mortali, causati da animali vaganti o randagi. L’emendamento approvato tiene conto del fatto che chi abbandona un animale non commette solo un reato ai danni dell’animale stesso, ma potrebbe rendersi responsabile anche di omicidio stradale.  

I dati di Anas: un animale salvato ogni 5 giorni

Secondo quanto riportato sul proprio sito, l’Anas «salva, in media, un animale ogni cinque giorni dal pericolo di essere investito e ucciso lungo le strade e le autostrade di competenza». L’azienda specifica che si tratta di «cani, gatti, cavalli, tartarughe di terra e di mare, gufi, solo per citare alcune specie importanti che convivono nell’ecosistema».  L’abbandono determina il reale rischio per gli animali di essere investiti e di essere, loro malgrado, un pericolo per l’incolumità di ignari automobilisti e passeggeri, nonché di coloro che scelgono la bicicletta. 

«Con questo emendamento», conclude la Lav «si parifica, inoltre, la condotta in danno agli animali a quella lesiva delle persone, in linea con le modifiche al Codice della Strada, fortemente volute da Lav nel 2010, che equiparano lo stato di necessità di trasporto di un animale ferito a quello delle persone, prevedendo tra l’altro l’utilizzo di sirena e lampeggiante per ambulanze veterinarie e mezzi di vigilanza zoofila. Per questi motivi ci auguriamo vivamente che l’inasprimento delle pene diventi legge».

In apertura photo by Pavan Kumar Nagendla on Unsplash


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