Cultura

Porto d’armi, il Viminale “rassicura” i cacciatori. E la Lav insorge

Le associazioni dei cacciatori sono state tranquillizzate oggi in un incontro al ministero circa i controlli sul porto d'armi. Atteggiamento preoccupante, secondo la Lega antivivisezione

di Benedetta Verrini

A circa un mese dall’ inizio della stagione venatoria, il ministero dell’ Interno rassicura le associazioni dei cacciatori, dopo la circolare del 9 maggio scorso, che dava il via ad un giro di vite sul porto d’ armi, con la verifica straordinaria delle licenze. Finora sono state esaminate 70.250 posizioni riguardo al porto d’ arma di lunga durata. I casi di sospensione e revoca delle licenze hanno interessato soltanto lo 0,3% del campione, numeri che lo stesso ministero giudica ”sicuramente tranquillizzanti”. Il punto sulla situazione e’ stato fatto oggi al ministero, in un incontro con le associazioni nazionali dei cacciatori, nel corso del quale sono state esaminate le principali problematiche connesse all’ applicazione della circolare. L’ incontro, spiega il ministero, ”si e’ svolto con spirito collaborativo e con la piena disponibilita’ dell’ amministrazione a recepire ogni utile suggerimento che possa contribuire ad applicare al meglio la direttiva, nel rispetto della legislazione vigente”. Le verifiche, ha annunciato il Viminale, proseguiranno anche nei prossimi mesi e si provvedera’ ad interessare il ministero della Salute per semplificare le procedure di rilascio delle certificazioni sanitarie occorrenti. E’ stata comunque assicurata la priorita’ delle procedure di rinnovo dei titoli in scadenza, in modo da consentire agli interessati di “affrontare la stagione venatoria con serenità”. Ma le “rassicurazioni” fornite dal ministero sono state giudicate “molto preoccupanti” dalla Lav (Lega antivivisezione). Il Viminale, secondo l’ associazione, ”ha tranquillizzato i cacciatori preoccupati di vedersi revocare le licenze dei fucili in occasione delle revisioni che le questure italiane stanno effettuando a seguito dei delitti dei mesi scorsi. Questo solerte interesse verso le doppiette – sottolinea – e’ preoccupante, perche’ la caccia rappresenta un serio pericolo per l’ incolumita’ delle persone: nella sola stagione venatoria 2001/2002 si sono registrati ben 43 morti, 66 feriti gravi e cinque invalidi permanenti. Il ministero dell’ Interno farebbe bene a preoccuparsi di tutelare la sicurezza dei cittadini che vivono, lavorano o amano frequentare la campagna e rischiano di essere ‘impallinati’ per almeno sei mesi l’ anno”.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA