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Dalle idee alle iniziative. Un ponte chiamato sussidiarietà

E' sorto in Parlamento un intergruppo sulla sussidiarietà. Un tema che ha stregato 180 onorevoli di tutti gli schieramenti, ma che piace poco agli intransigenti dell’Ulivo.

di Ettore Colombo

Enrico Letta, responsabile Economia della Margherita, presidente dell?Arel e astro nascente del nuovo Ulivo, ci ha provato a buttar lì che il neonato intergruppo parlamentare sulla sussidiarietà poteva essere l?inizio di una nuova stagione politica. A sentirlo per la prima volta, i deputati azzurri seduti al tavolo con lui per presentare l?iniziativa, hanno fatto un piccolo sobbalzo. Resta in piedi il punto, e cioè che la massiccia presenza di deputati e senatori di Forza Italia (ben 58), molti dei quali vicini alla Compagnia delle Opere di Giorgio Vittadini e guidati dal deputato lombardo Maurizio Lupi (ma c?erano anche il responsabile per il Mezzogiorno, Gianfranco Blasi e Luigi Casero) rappresentano, assieme ai 16 deputati sociali di An, ai 16 dell?Udc e alla presenza del sottosegretario agli Affari sociali, Grazia Sestini il ?core business? politico di una iniziativa che, più che un centro studi, come pure è stato presentato, rappresenta il primo ponte vero, fatto cioè sui contenuti, lanciato dall?area attenta al sociale della Casa delle libertà ai suoi consimili dell?Ulivo.

Le menti migliori
Ulivo che ha risposto in maniera massiccia e con le sue menti migliori, se è vero che oltre a Letta, capofila e ideatore con Lupi dell?iniziativa, ha raggruppato attorno a essa il responsabile Economia della Quercia, Pierluigi Bersani e 35 diessini, il responsabile dei rapporti con l?associazionismo della Margherita, Ermete Realacci e altri 30 diellini, oltre a qualche esponente dei Verdi e dell?Udeur. Fuori dalla partita restano comunisti (del Pdci come di Rifondazione) da una parte e leghisti dall?altra, altro fatto politico significativo.
Dopodiché, certo, gli esponenti di Forza Italia hanno calcato sul significato ?tecnico? dell?iniziativa (un tavolo di discussione sui temi della sussidiarietà) ma già la nascita di un intergruppo parlamentare è un fatto politico e non a caso una esponente di punta dell?ala radicale dell?Ulivo, l?ex ministra alla Sanità, Rosy Bindi, ha aggredito in Transatlantico il compagno di partito Letta accusandolo di “intesa con il nemico”: vogliono smantellare lo Stato sociale, ha detto. Oggetto specifico degli strali della Bindi la Cdo e i deputati azzurri di area ciellina, anche se forse l?onorevole non tiene in conto il lavoro che proprio la Cdo ha messo in piedi con il meglio dell?associazionismo cattolico più avanzato (le Acli) e di sinistra (l?Arci) sul tema della ?flessibilità sociale?, che il sistema del welfare vuole modificarlo per migliorarlo, non per abbatterlo.
Bersani non a caso parla di un “terreno di gioco decisivo, sul quale ognuno si confronterà a partire dalla propria ottica”, ma anche di paletti chiari da definire, visto che “la sussidiarietà è una parola facile da individuare in senso astratto ma che noi dobbiamo riuscire a portare nel concreto”. Anche attraverso iniziative legislative. Bersani definisce la sussidiarietà (tema inserito nel nuovo Titolo V della riforma della Costituzione e in molte direttive europee) con questa definizione: “Non faccia lo Stato quello che più utilmente può essere fatto dalla società”. “L?idea”, spiega Maurizio Lupi, “ha uno spirito che va oltre quello degli schieramenti e vede, infatti, rappresentato tutto l?arco costituzionale: è così che speriamo di portare un dialogo in Parlamento su un tema così fondamentale”.

Leggi, ma non solo
E sulla possibilità che dal tavolo emergano iniziative legislative, un altro deputato azzurro, Angelino Alfano, sottolinea che “ci deve essere uno studio serio e serrato su tale questione e poi una sua possibile condivisione in forma legislativa”.
Ma il duo che ha ideato e gestito l?iniziativa è quello Letta-Lupi, leader emergenti nei loro rispettivi schieramenti, che si conoscono e si stimano: hanno partorito l?idea in Transatlantico, ma gli intenti sono seri e i presupposti anche. L?obiettivo è la valorizzazione del ruolo della società (sussidiarietà orizzontale) e la valorizzazione di spazi e sperimentazione per i rapporti tra programmazione pubblica e soggetti privati sia ?for? che non profit. “è un tema di cui si parla tanto”, spiega Letta al di là delle battute (“Mi piacerebbe discutere di sussidiarietà ed etere?”), “ma su cui si è fatto poco nelle Finanziarie e nei provvedimenti economici presenti e passati”. Resta da farlo capire agli ?statalisti?.

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