Animali

Trentino, nuova crociata contro gli orsi: otto l’anno nel mirino

La nuova giunta trentina presenta un disegno di legge provinciale che prevede l’uccisione di otto plantigradi l’anno per i prossimi tre anni. Per la Lega anti vivisezione: «il presidente Fugatti continua a perdere tempo con nuove assurde proposte contrarie al diritto europeo senza fare nulla di utile per la sicurezza dei cittadini» 

di Antonietta Nembri

Anno nuovo e giunta nuova in Trentino. Ma una cosa resta immutata, ricorda la Lega anti vivisezione – Lav «il sanguinario desiderio di vendetta di Fugatti, che ora prende le forme di un disegno di Legge provinciale che prevede l’uccisione di otto orsi l’anno per ciascuno dei prossimi tre anni».  

La proposta di legge anti orsi

Non c’è più neppure il bisogno di appiccicargli addosso l’etichetta di pericolosi o confidenti, quegli orsi – ricorda una nota dell’associazione animalista – saranno messi a morte solo ed esclusivamente per tentare di mascherare l’improvvisazione politica di Fugatti e la sua totale inadeguatezza al ruolo. Secondo la Lav, infatti, il presidente Fugatti è «incapace di favorire la pacifica convivenza e l’integrazione degli orsi nel tessuto sociale trentino, sfoga sugli animali le sue ire e frustrazioni inanellate nelle continue sconfitte al Tar e al Consiglio di Stato».  

Benché ci sia un documento di Ispra, che sostiene che la popolazione di orsi trentini può sostenere al massimo l’allontanamento di otto orsi l’anno, «questo non vuol dire che si tratti di un via libera all’uccisione degli orsi che rimarrebbe perseguibile ai sensi del Codice penale come uccisione “non necessitata. E nulla vale, tanto più in questo caso, la “copertura” politica che il presidente avrebbe avuto dal Sottosegretario all’Ambiente Barbaro», precisa Lav.  

Vent’anni senza prevenzione

Restano le responsabilità della politica trentina che dal 2004 – anno di conclusione del progetto Life Ursus – non è stata ancora in grado di avviare un processo di comunicazione e informazione rivolto ai cittadini trentini allo scopo di prevenire possibili interazioni e incidenti con gli orsi.   


L’inadeguatezza dell’amministrazione trentina passa anche attraverso la mancata installazione dei cassonetti antiorso che sarà completata solo nel 2028, con ben 24 anni di ritardo.

Orsi confidenti

«Quanti orsi “confidenti” saranno così stati creati per piena, diretta, inequivocabile responsabilità della Provincia di Trento nel corso del tempo?» si chiedono alla Lav. Per non parlare delle strutture per il foraggiamento che attirano anche gli orsi rendendoli ancora una volta “confidenti”, ma che la Provincia di Trento, strizzando l’occhio ai cacciatori, si guarda bene dal rimuovere nonostante il mondo scientifico riconosca come queste strutture, utilizzate per la caccia agli ungulati, contribuiscano attivamente a far perdere la naturale diffidenza degli orsi nei confronti delle persone.  

Serve una nuova stagione

«La nuova Legge annunciata dall’assessore Failoni non avrà alcuna ricaduta sulla sicurezza delle persone, si tratta solo di un atto di propaganda politica “acchiappa like”, una palese presa in giro dei cittadini trentini che comporterà la violazione delle norme europee con conseguente apertura di una nuova procedura d’infrazione nei confronti del nostro Paese» conclude Lav «il presidente Fugatti prenda atto che la sua politica è destinata ancora una volta al fallimento e apra finalmente una nuova stagione basata sulla convivenza pacifica con i grandi carnivori, l’unica veramente in grado di garantire sicurezza a persone e animali». 

In apertura photo by Zdeněk Macháček on Unsplash

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