Cultura

Dpef: Pezzotta, occorre tavolo di coordinamento

La Cisl vuole andare al confronto ''ma di certo non c'e' bisogno di andarci con 11 tavoli. Pensiamo occorra un tavolo di coordinamento complessivo, perché non vi sia frammentazione''.

di Paolo Manzo

La Cisl vuole andare al confronto ”ma di certo non c’e’ bisogno di andarci con 11 tavoli. Noi pensiamo che occorra un tavolo di coordinamento complessivo, in modo che non vi sia una frammentazione”. Mentre e’ in votazione in Parlamento la risoluzione di maggioranza sul Dpef il segretario generale della Cisl, Savino Pezzotta, parlando ai microfoni di Radio Radicale sottolinea che il sindacato e’ disponibile al confronto ma dice con forza ‘no’ alla frammentazione degli argomenti da trattare. La Cisl, afferma il segretario, insieme a Cgil, Uil e Confindustria ha steso un documento orientativo su quali erano i temi da intraprendere per un confronto con il governo. Il documento e’ stato inviato all’esecutivo ed ora, sottolinea Pezzotta, ”aspettiamo che sia recepito all’interno della Finanziaria. Questo abbiamo chiesto al presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi e siamo in attesa di una risposta”. Tra gli argomenti ‘caldi’ il primo e’ sicuramente e’ quello del Mezzogiorno. Il secondo riguarda innovazione e ricerca e su questo tema, ”e’ intervenuto anche il ministro della Pubblica istruzione, Letizia Moratti. Io l’ho valutato con molta attenzione”. Poi ci sono i temi che riguardano l’ambiente, che riguardano le infrastrutture, cioe’ tutti quei temi che possono contribuire a determinare una nuova fase di sviluppo del nostro paese. Quanto alle pensioni, Pezzotta ha ribadito che la posizione del sindacato ”e’ chiara: secondo noi non ci sono oggi le condizioni per fare una riforma del sistema pensionistico anche perche’ la riforma e’ stata fatta. Se ci sono alcuni interventi come quelli che piu’ volte abbiamo definito, come quello di incentivare le persone a rimanere al lavoro, va bene, si puo’ ragionare. Altre cose non le riteniamo possibili”. Il clima che ci sara’ in autunno, afferma Pezzotta, dipendera’ da come viene affrontata la questione delle ”difficolta’ competitive del nostro paese e pertanto come si interviene sui fattori di sviluppo che piu’ volte, come sindacato, abbiamo indicato ed individuato. Credo che questa sia la partita vera su cui il paese dovrebbe concentrarsi. Mi sembra, invece, che ci si concentri su tante altre cose. Per cui l’autunno dipendera’ dai comportamenti che chi ha responsabilita’ e’ in grado di assumere”.


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