Volontariato

Pena di morte: D’Elia, mozione passo avanti ma…

Sergio D'Elia, segretario generale di Nessuno tocchi Caino, commenta la votazione delle tre mozioni ieri alla Camera sulla moratoria Onu delle esecuzioni capitali

di Paolo Manzo

”Un passo avanti per la presentazione all’Onu della risoluzione per una moratoria delle esecuzioni capitali, ma insufficiente rispetto agli impegni presi dall’Italia in questa battaglia ed insufficiente per il superamento del primo no europeo, quello incassato il 21 luglio scorso al Consiglio degli affri generali a Bruxelles”. Cosi’ Sergio D’Elia, segretario generale di Nessuno tocchi Caino, ha commentato in una conferenza stampa a Montecitorio la votazione delle tre mozioni ieri alla Camera sulla moratoria Onu delle esecuzioni capitali, chiedendo che il Parlamento ritorni al piu’ presto a pronuciarsi sulla questione. D’Elia ha voluto ringraziare in maniera particolare il presidente della Camera Pierferdinando Casini per aver inserito il voto delle mozioni prima della chiusura del Parlamento per le ferie. Alla conferenza era presente anche Giovanni Bianchi, della Margherita, che ha voluto sottolineare come nella votazione il Parlamento si sia mostrato unito. Bianchi ha evidenziato come vi sia ”una saldatura molto stretta tra le forze parlamentari e le energie della societa’ civile e l’associazionismo che ha funzionato anche ieri, quano i parlamentari hanno beneficamente sentito il fiato sul collo di Nessuno tocchi Caino: queste battaglie si vincono non senza un contributo fattivo dell’opinione pubblica”. Bianchi ha anche sottolineato lo sconcerto che ha caratterizzato la prima parte del dibattito in aula, per la posizione ”negativa” del governo, poi ”fortunatamente” rientrata. Un ringraziamento a Casini anche da Andrea Ronchi, deputato di Alleanza Nazionale: ”Ieri il Parlamento ha superato tutti gli steccati ideologici di parte, dimostrando una grandissima unita’ di spirito per una grande battaglia come quella per i diritti civili – ha detto Ronchi – Da questo voto il governo avra’ un’arma in piu’ a livello europeo per far si’ che le sue azioni diplomatiche abbiano piu’ forza rispetto al passato”. Era presente anche Valerio Calzolaio, dei Ds, che ha sottolineato la necessita’ di dare una scossa al governo. ”Il Parlamento, nonostante le dichiarazioni negative del governo, non intende chiudere la questione, come sembrava dopo l’intervento di ieri del sottosegretario Boniver, la questione e’ aperta e deve restare aperta anche su iniziativa del governo in vista dell’assemblea dell’Onu”, ha detto Calzolaio, al quale ha fatto eco Fabrizio Vigni, sempre Ds, per il quale ”sarebbe una beffa se perdessimo anche questa volta dopo il ’94 ed il ’99”. Un appello infine e’ stato lanciato da Marco Boato, del gruppo misto: ”Considerando che l’Italia e’ totalmente abolizionista per legge, nella Costituzione italiana e’ ancora prevista la pena di morte che e’ stata cancellata dal codice militare, ma non dalla Costituzione. In breve per un’ipotesi assurda, sottolineo assurda, sarebbe possibile in astratto ripristinare la pena capitale in Italia perche’ il Senato non l’ha ancora cancellata dalla Costituzione”.


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