Mondo

Iraq: Intersos ha distrutto oltre 670 mine inesplose

L'ong italiana sta lavorando nel sud del Paese

di Redazione

In Iraq sono stati distrutti finora piu’ di 670 ordigni inesplosi: e’ quanto si legge in un comunicato di Intersos. Intorno agli abitati di Shanana e Ad Dayr, nell’Iraq meridionale, il panorama e’ surreale: a perdita d’occhio il terreno e’ ricoperto da tonnellate di proiettili, colpi di mortaio, missili terra-aria, ordigni inesplosi di ogni tipo. Qua e la’ ampie macchie nere: polvere da sparo che sotto il sole implacabile rischia di prendere fuoco, scatenando una serie di esplosioni dalle conseguenze difficilmente prevedibili. Il pericolo per la popolazione locale e’ immediato e reale, i bambini giocano in mezzo alle munizioni mentre la miseria aggravata dall’embargo e dalla guerra appena conclusa spinge adulti e ragazzi a frugare tra i mucchi di armi abbandonate per recuperare e rivendere i metalli pregiati di cui sono composte (rame, alluminio). Lo stesso esplosivo e le spolette, cuore dell’ordigno bellico e componente piu’ pericolosa, sono utilizzati per pescare. Ordigni ancora muniti di spoletta passano di mano in mano, vengono manomessi, smontati, spostati: potrebbero esplodere in qualsiasi momento. ”Ci vorranno anni di lavoro per ripulire tutto,” dichiara il Generale in ausiliaria Fernando Termentini, direttore tecnico dell’unita’ di Mine Action di INTERSOS, facendo notare che l’area di intervento dell’ONG rappresenta solo una piccola parte del territorio inquinato da ordigni inesplosi – per lo piu’ provenienti dagli arsenali iracheni abbandonati – e che ogni giorno si continuano a scoprire nuove aree di pericolo. E’ stata realizzata, aggiunge la nota, l’esplosione controllata di un carro armato abbandonato, con il sistema d’arma ancora funzionante e con molti proiettili ancora nella stiva, che insieme al carburante rappresentavano una grave minaccia per la popolazione che abita nei paraggi. Gli ordigni bellici distrutti non rappresentano pero’ che una minima parte di quelli che i due Teams di bonifica di INTERSOS ogni giorno cercano di rendere inoffensivi per i civili iracheni. Infatti, gli specialisti provedono alla distruzione di quelli che rappresentano un pericolo immediato e nello stesso tempo rimuovono e raccolgono in appositi siti tutto il resto. Le informazioni raccolte su quanto rinvenuto, rimosso e distrutto vengono poi raccolte in ”modelli di rilevamento standardizzati a livello internazionale” (Danger area reports) che vengono consegnati all’Agenzia delle Nazioni Unite che coordina le attivita’ di bonifica nell’area (UN Territorial Mine Action Centre – MACT) e confluiscono in una Banca Dati essenziale per la gestione delle priorita’ di intervento una volta che si avvia il programma di bonifica sistematica del territorio. Inoltre, il lavoro di bonifica e’ accompagnato da una campagna di informazione sul pericolo specifico che alcuni esperti dei Teams svolgono a favore della popolazione che vive e lavora in vicinanza delle aree pericolose e che e’ fondamentale per ridurre i rischi per coloro che sono costretti a convivere con l’inquinamento post bellico.


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