Minori & Diritti
Quando una madre uccide un figlio: il ruolo della comunità nel “dopo”
Chiara aveva appena 13 anni: il 18 febbraio 2023 è stata uccisa dalla madre. In Italia, negli ultimi 20 anni, i casi di figlicidio sono stati 535: uno anche in questi giorni a Ravenna. La Garante per l'infanzia e l'adolescenza della Regione Sardegna partendo dalla tragedia di Oristano ha ideato un percorso che mette al centro i diritti dell'infanzia: questo libro realizzato insieme a VITA è lo strumento di un progetto che vuole parlare ai ragazzi e a tutta la comunità educante, nel nome di Chiara
Chiara aveva appena 13 anni. Il 18 febbraio 2023 è stata uccisa dalla madre, a Oristano. «Un fatto che ha sconvolto totalmente la mia vita, nonostante non ci avessi quasi mai parlato», dice G.M., un compagno di classe di Chiara, che in quella III C dell’istituto comprensivo Oristano 1 era arrivata solo a settembre. «Perché è successo? Perché lei ora non c’è più? Ovviamente esiste una risposta, ma questa risposta non è adeguata alla domanda».
Mentre scriviamo questo articolo, la cronaca riferisce che a Ravenna una donna di 41 anni si è buttata dal nono piano di una palazzina insieme alla figlia di sei anni, che è morta. Un caso che ovviamente sarà completamente differente, ma le domande di G.M. valgono anche oggi: come vale la profondità della sua risposta. La verità è che nessuna risposta è all’altezza della domanda sul senso di una tragedia tanto grande, ma questo non ci deve lasciare muti, senza nemmeno cercare di trovare delle parole.
Quella di G.M. è una delle riflessioni raccolte tra i compagni di Chiara in un lavoro realizzato a scuola nella primavera scorsa, poco dopo la morte della ragazza: un lavoro che ha messo al centro i diritti del bambino e dell’adolescente, a cominciare dal fondamentale diritto all’ascolto.
È il primo tassello di “Progetto Chiara. Una vita oltre la vita”, fortemente voluto da Carla Puligheddu, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Sardegna, che ha iniziato il suo mandato giusto una manciata di giorni prima della tragedia di Chiara. La Garante ha voluto così che il tema dei diritti dei minori, di cui c’è così poca consapevolezza, e in particolare del diritto all’ascolto, oggi così sottovalutato, sia il cuore del suo mandato, informando e sensibilizzando i ragazzi, le famiglie, le istituzioni.
Curare le ferite dei cuori non sarà possibile, ma sarà utile tentare di realizzare un’azione formativa e informativa sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza per diffondere una cultura in cui bambini e ragazzi siano riconosciuti soggetti titolari di diritti
Carla Puligheddu, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Sardegna
Un libro per accompagnare un percorso
“Progetto Chiara” nasce con queste motivazioni: «Curare le ferite dei cuori di ciascuno, cominciando dal padre Piero, non sarà possibile, ma sarà utile tentare di realizzare – in nome di Chiara – un’azione formativa e informativa sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, rivolta alle persone di minore età frequentanti le scuole della Sardegna e di intraprendere, dove già non si fosse provveduto, alla diffusione di una cultura dell’infanzia e dell’adolescenza in cui bambine e bambini, ragazze e ragazzi siano riconosciuti soggetti titolari di diritti», scrive la Garante Puligheddu.
Il libro Chiara. Una vita oltre la vita, realizzato dall’Ufficio della Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Sardegna insieme a VITA, è lo strumento per far sì che il ricordo di Chiara diventi memoria, capace di parlare non solo a quanti l’hanno conosciuta ma a tutti. Il volume è scaricabile gratuitamente dal sito di VITA.
Queste pagine raccolgono le riflessioni del papà di Chiara, Piero Carta, dei suoi compagni e del suo insegnante, ma anche quelle dei professionisti e delle istituzioni: dal sindaco di Oristano, Massimiliano Sanna alla presidente Ordine assistenti sociali Regione Sardegna, Milena Piazza; da Pupa Tarantini, presidente della sezione Fidapa di Oristano allo psichiatra Luigi Cancrini; dalla dirigente scolastica Antonina Caradonna al presidente del Corecom Sardegna, Sergio Nuvoli. Sollecitata dall’iniziativa della Garante Carla Puligheddu, l’intera comunità educante di Oristano si è messa all’opera con l’obiettivo di diventare più capace di praticare l’ascolto dei suoi ragazzi, per tutelare i loro diritti.
«Abbiamo colto al balzo la proposta della Garante regionale perché era importante far discutere i ragazzi di questi argomenti, in libertà. La cosa che più mi ha colpito è stato il constatare che tantissimi ragazzi non parlano con nessuno dei problemi che vivono: gli adulti sono “banditi”, ma anche tra loro non sono aperti nel raccontarsi le esperienze di vita. Questo ci ha sorpreso. C’è una distanza anche fra loro che li porta a non saper condividere le cose importanti: c’è una solitudine forte, per cui chi ha dentro un inferno è davvero solo», ha commentato Pierpaolo Medda, insegnante di lettere di Chiara. «L’altro aspetto è l’ignoranza sul fatto di avere dei diritti, di cui possono e devono pretendere il rispetto». Da qui la sottolineatura dell’importanza di conoscere i propri diritti, a cominciare dalla Convenzione Onu sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza e della nuova Carta dei diritti della bambina di Fidapa, presentata nel volume con le illustrazioni della giovanissima Eleonora Olla, studentessa del Liceo Artistico “Foiso Fois” di Cagliari.
Tantissimi ragazzi non parlano con nessuno dei problemi che vivono: gli adulti sono “banditi”, ma anche tra loro c’è una distanza che li porta a non saper condividere le cose importanti. Vivono una solitudine forte, per cui chi ha dentro un inferno è davvero solo
Pierpaolo Medda, insegnante di lettere all’IC Oristano 1
L’attualità del messaggio
Si potevano cogliere dei segnali nella vicenda di Chiara? Qualcuno avrebbe potuto intercettare prima la fatica che questa famiglia stava attraversando? Se è vero come è vero che l’ascolto è preventivo, a chi spetta il compito di esercitarlo? Solo ai professionisti incaricati per ruolo o a tutti gli adulti di una comunità? Quanto sappiamo ascoltare e non solo “rinchiudere” la malattia mentale o la fatica psichica di tante mamme, che ha conseguenze così importanti sui bambini e le bambine? Sono tutte domande difficili e delicate, che però vengono affrontate negli interventi del volume Chiara. Una vita oltre la vita. Il senso del volume infatti è proprio quello di andare oltre il perimetro di Oristano, perché di questi temi è necessario parlare in tutte le scuole. È questo il percorso che la Garante per l’infanzia e l’adolescenza ha ideato: questo libro sarà uno strumento, un compagno di viaggio, il punto di partenza per un racconto e una riflessione che sarà ogni volta diversa ma di cui c’è urgente necessità.
In Italia, negli ultimi 20 anni, i casi di figlicidio sono stati 535: uno ogni due settimane. L’anno nero è stato il 2014, con 39. Solo in questi giorni di inizio 2024 le cronache ci hanno riferito di un figlicidio a Ravenna, dove una donna di 41 anni si è buttata dal nono piano di una palazzina insieme alla figlia di sei anni, che è morta. Pochi giorni prima in provincia di Venezia un uomo aveva lanciato la figlia di 5 anni dal terrazzo per poi gettarsi lui stesso: in questo caso sono entrambi sopravvissuti.
L’ascolto dei bambini e delle bambine, delle adolescenti e degli adolescenti rappresenta l’unica garanzia di un positivo cambiamento. È l’elemento dirompente per la nostra società
Carla Puligheddu
Chiara purtroppo non c’è più, ma ha lasciato un segno: nella consapevolezza che i suoi coetanei d’ora in avanti avranno dei loro diritti e dell’importanza del saper chiedere aiuto; nella rinnovata disponibilità all’ascolto degli adulti. «Questo è l’elemento dirompente per la nostra società: l’ascolto dei bambini e delle bambine, delle adolescenti e degli adolescenti. Rappresenta l’unica garanzia di un positivo cambiamento», scrive nelle conclusioni la Garante Puligheddu. «“Progetto Chiara”, nell’interpellare la coscienza di ciascuno di noi, consegna semplici ma decisive domande: “Che ruolo hanno i bambini nel mondo? Che posto occupano nei nostri pensieri? Sappiamo offrire loro gli strumenti perché siano protagonisti del loro futuro?”». Questo piccolo libro è uno strumento per provarci.
Gli autori
Carla Puligheddu, Garante per l’infanzia e l’adolescenza della Regione Sardegna; Piero Carta, papà di Chiara; Antonina Caradonna, dirigente scolastica; Pierpaolo Medda, insegnante; Pupa Tarantini, presidente sezione Fidapa Oristano; Eleonora Olla, studentessa; Massimiliano Sanna, sindaco di Oristano; Angela Quaquero, presidente Ordine psicologi della Sardegna; Milena Piazza, presidente Ordine assistenti sociali Regione Sardegna; Sebastiana Caterina Succu, avvocata, Aiga Cagliari; Luigi Cancrini, psichiatra e psicoterapeuta; Carla Bassu, ordinaria di diritto pubblico comparato all’Università di Sassari; Gisella Trincas, presidente Asarp e Unasam; Noemi Sanna, psichiatra; Michele Pais, presidente del Consiglio regionale; Irene Testa, garante regionale per le persone private della libertà; Marco Enrico, difensore civico regionale; Sergio Nuvoli, presidente Corecom Sardegna. Il volume è a cura di Sara De Carli, giornalista di VITA.
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