Mondo

Liberia: appello alla pace da Sant’Egidio

La comunità fa proprie le preoccupazioni del Papa e rinnova il suo impegno di facilitatore dei colloqui di pace in Ghana.

di Daniela Romanello

La Comunità di Sant’Egidio esprime profonda preoccupazione per l’aggravarsi della situazione in Liberia. Le condizioni della popolazione civile diventano ogni giorno più gravi. I bombardamenti, i combattimenti tra le fazioni e la mancanza d’acqua, medicine e di energia elettrica creano una disperata situazione umanitaria, colpiscono civili, donne e bambini che tentano angosciosamente una impossibile via di fuga, favoriscono la diffusione delle epidemie. Già il 7 giugno 2003 la Comunità di Sant’Egidio aveva favorito un cessate il fuoco temporaneo per dare spazio al dialogo. Purtroppo negli ultimi giorni i combattimenti sono ripresi con più violenza. Da tempo impegnata a favorire la pace nel martoriato paese africano, la Comunità di Sant’Egidio fa proprie le preoccupazioni del Santo Padre perché le parti in lotta depongano le armi e mettano fine agli scontri che causano tante vittime innocenti. Di fronte all’aggravarsi della situazione, la Comunità di Sant’Egidio, facilitatore dei colloqui di pace in Ghana, ribadisce il suo impegno assieme alla comunità internazionale, perché le parti in lotta (governo, Lurd e Model) giungano a una rapida conclusione delle trattative con una soluzione politica del conflitto, evitando altri spargimenti di sangue attraverso un nuovo e immediato cessate il fuoco che separi in maniera duratura i combattenti. La Comunità di Sant’Egidio chiede che la fine delle sofferenze della popolazione civile, l’assistenza ai profughi e la distribuzione degli aiuti umanitari, diventino una priorità di tutte le parti in lotta e della comunità internazionale, per potere avviare al più presto una nuova fase di riconciliazione nazionale e ricostruzione del paese dopo tanti anni di guerra.


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