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Scordàti pure dall’anagrafe

L’associazione “Amici lontani” ha raccolto 12 mila firme per chiedere che siano finalmente censiti i minori abbandonati. Per dare loro una famiglia e strapparli dall’anonimato. E pensare che, come a

di Redazione

Quanti sono i bambini italiani negli istituti per minori abbandonati? Sembra incredibile, ma nessuno lo sa. Si è passati in soli quattro anni – dal 1994 ad oggi – dai 60 mila dichiarati dall?allora ministro per la Famiglia Antonio Guidi, ai 35 mila di cui parla oggi la ministra Livia Turco. Numeri reali? Ma no, soltanto dichiarazioni, stime, cifre presunte. Dei 25 mila bambini che costituiscono la ?differenza? tra il dato di allora a quello di adesso, ovviamente, non si sa nulla. Saranno stati adottati o semplicemente non sono mai esistiti? Per ovviare a questa scandalosa situazione, che ?Vita? ha denunciato ripetutamente fin dai suoi primi numeri, l?associazione ?Amici lontani? ha raccolto oltre 12 mila firme che sono state depositate lo scorso 21 aprile presso la commissione Giustizia della Camera. Scopo della petizione è chiedere appunto che venga finalmente istituita un?anagrafe dei minori in istituto. Un registro cioè in cui vengano annotati nomi e situazione familiare delle decine di migliaia di bambini italiani che sono in attesa di una famiglia.
La scelta della commissione Giustizia e del suo presidente Giuliano Pisapia non è stata casuale: è in quella sede infatti che i parlamentari stanno tuttora discutendo la ratifica della convenzione internazioanle dell?Aja sull?adozione internazionale, che seppur non attinente l?argomento in questione, pone comunque mano alla legge 184 sulle adozioni, che regola anche l?anagrafe degli istituti. Già che si apportano modifiche al testo di legge, dunque, perché non cominciare ad affrontare anche questo importantissimo tema?
«Senza sapere quanti sono i bambini e qual è la situazione di ciascuno è impossibile far funzionare anche le adozioni e gli affidamenti familiari», evidenzia Aurelia Passaseo, del Coordinamento nazionale per la tutela dei diritti dei minori, di cui fa parte anche ?Amici lontani?. «Non è possibile avanzare ipotesi di ?soluzione finale?, cioè della chiusura degli istituti, se prima non si compie un?analisi seria dell?esistente, regione per regione».
«La legge184 prevede già l?anagrafe dei minori in istituto», sottolinea poi polemicamente una dei responsabili di ?Amici lontani?, Anna Genni Miliotti. «I tribunali per i minorenni, infatti, dovrebbero ricevere dettagliate relazioni semestrali dagli istituti, e i giudici dovrebbero visitarli periodicamente a scopo ispettivo. Ma tutto questo non avviene, soprattutto per motivi di disorganizzazione e carenze di organico. Qualche Regione, tipo Lombardia e Toscana, si è attrezzata con registri regionali, ma per il resto d?Italia c?è il deserto».
Ora l?associazione ?Amici lontani? mira dunque a sensibilizzare i membri della commissione Giustizia perché si stabilisca l?obbligo reale per ciascuna regione d?Italia di dare vita a un registro per i minori in istituto, da aggiornare ogni sei mesi. Due sono le strade per ottenere un provvedimento del genere: modificare parte della 184 delegando più potere alle regioni stesse, oppure – soluzione preferita dalle associazioni perché più rapida – ottenere dalla ministra Livia Turco una circolare amministrativa alle Regioni che le obblighi a istituire l?anagrafe.
L?anno scorso Anna Genni Miliotti era stata ricevuta proprio dalla ministra Turco, a cui aveva esposto il problema, ma da allora nulla si è mosso. Ora naturalmente si punta ad ottenere il maggior numero possibile di adesioni a questa battaglia: per contribuire basta contattare l?associazione ?Amici lontani? ai seguenti numeri 02/9813114 oppure 0371/ 424781; altrimenti si può mandare un fax alla commissione Giustizia della Camera allo 06/ 6795350.

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