Non profit

“Portatori” di pesca

Un esempio di come l'informazione tratti in maniera del tutto errata il tema della diversa abilità.

di Franco Bomprezzi

Ometto il nome del paese, del quotidiano e dell?associazione. Ma cito volentieri questa gustosa notizia (vera), per trarne qualche dis-appunto. Titolo: Gara di pesca per portatori di handicap (sic!). Sintesi del breve testo: “Competizione di pesca sportiva… riservata ai giovani e ai ragazzi portatori di handicap”. E più avanti: “il servizio di vigilanza sarà assicurato dai volontari della Protezione civile…” (!). Ma non è finita, in poche righe si legge anche questo: “Tra le varie attività rivolte ai giovani più sfortunati rientra anche quella della pesca sportiva, una disciplina che riesce a trasmettere amicizia oltre che i valori della solidarietà”. In conclusione si scopre che “per questa lodevole attività svolta dai volontari a favore dei ragazzi portatori di handicap la Fondazione della banca ha assegnato all?associazione un contributo di 1.700 Euro”. Ma non erano volontari? Dunque: nel glorioso 2003, Anno europeo delle persone con disabilità, con al centro le battaglie per la ?non discriminazione?, basta scorrere le cronache dei quotidiani locali per scoprire perle come questa. Nell?ordine: si insiste imperterriti nel parlare di portatori di handicap. Non si capisce la differenza tra giovani e ragazzi, ma questo è un dettaglio, rispetto alla scoperta che serve addirittura la Protezione civile, per garantire lo svolgimento di questa pericolosissima manifestazione, riservata ai portatori di handicap. Ovviamente sfortunati. I volontari dell?associazione (una come tante) riescono a portare a casa un contributo di 3 milioni e mezzo di vecchie lirette. Niente male. Di sicuro se lo saranno meritato, ma la cultura che trasuda da queste righe è a dir poco agghiacciante, per chi si sforza da anni di costruire vera integrazione, ossia: gare per tutti (la pesca è difficile immaginarla separata); persone in primo piano, e non portatori; contributi non a caso, ma per progetti finalizzati ad attività di vera integrazione sociale. L?amicizia e la solidarietà non bastano più. Quando la cultura di cui parlo arriverà anche ai corrispondenti locali dei quotidiani, probabilmente la mia già grigia barba sarà divenuta bianchissima.


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