Mondo

Il Continente nero visto dagli africani

Ora anche in italiano la newsletter redatta a Nairobi, in Kenya, e fortemente voluta da padre Kizito Sesana. Nel nostro Paese la pubblica l’associazione di volontariato Amani.

di Paolo Giovannelli

«L?Africa è un continente con tante differenze quante ne ha l?Europa. Noi protesteremmo se l?Europa fosse percepita solo attraverso gli articoli relativi alla guerra in Bosnia o alle dittature di Hitler e Stalin. Non ci pare invece rischioso identificare tutta l?Africa con le stragi in Ruanda o con dittatori come Amin Dada o Bokassa. È un atteggiamento da ignoranti che dà forma agli stereotipi che ci portiamo dentro». L?autore di queste righe è il giornalista polacco Ryszard Kapuscinski, inviato di riviste come ?Time?, ?Der Spiegel? e ?Le Monde diplomatique?. Ora, però, gli italiani dispongono dello strumento per non essere tacciati più d?ignoranza. Infatti basterà loro consultare Africanews, un?agenzia giornalistica mensile pubblicata nella lingua di Dante dall?associazione di volontariato Amani. Fra i fondatori di Amani (la parola in lingua kiswahili significa ?pace?) c?è anche Kizito Sesana, il religioso di Lecco famoso per il suo impegno a difesa del popolo sudanese dei Nuba.
Lo scopo per cui è sorta Africanews è chiaro già dallo slogan che accompagna la testata: ?Notizie e opinioni sull?Africa dall?Africa?. «Si intende offrire», afferma il coordinatore della pubblicazione, Gian Marco Elia, «un punto di vista sull?Africa fatto dagli africani, per sviluppare il più possibile un?informazione autenticamente africana».
Africanews ?tira? attualmente 1500 abbonamenti su carta, mentre 600 vengono inviati attraverso E-mail; centinaia di persone, ogni giorno, consultano inoltre il suo sito Internet. La qualità dell?informazione è garantita attraverso un?accurata selezione dei corrispondenti dall?Africa: si tratta quasi sempre di giovani ma competenti giornalisti e scrittori africani, molto più raramente di bianchi. Si è creata così una vera e propria rete, composta da 150 redazioni e da 300 gruppi che difendono attivamente i diritti umani. Quest?ultima presenza fa di Africanews un?agenzia di stampa molto particolare e ?combattiva?. I suoi proprietari, il ?Koinonia media centre? di Nairobi (iniziativa laica fondata nel 1995 per la promozione dei valori cristiani attraverso i mass media), sono anch?essi particolari, per il fatto di essere privi di interessi commerciali: permettono la libera riproduzione dei contenuti di Africanews in cambio della citazione della fonte.
«Come sta andando Africanews?», sorride Gian Marco Elia. «A gonfie vele. Molte agenzie giornalistiche cattoliche che si occupano d?Africa, dall?Italia al Giappone, così come università e singoli professionisti, si avvalgono del nostro servizio». In Italia, fra gli aficionados di Africanews, per esempio, c?è l?agenzia ?Adista? e il settimanale ?Internazionale?.
L?edizione italiana di Africanews è stata possibile grazie anche alla collaborazione dell?Associazione per gli interventi di Cooperazione allo sviluppo (Aicos). «Attraverso l?Aicos», spiega ancora Elia, «Amani è riuscita ad accedere a un finanziamento europeo, che ha consentito la pubblicazione di Africanews anche in Italia».
Amani: via Gonin 8, 20147 Milano, tel. 02/14121011, fax 02/4830 2707. E-mail: amani@iol.it; web: www.peacelink. it/afrinews.html. Gli abbonamenti su carta sono gratuiti.

E la Campagna va…
Macchine avanti tutta per la Campagna italiana per la messa al bando delle mine anti uomo. Rinvigorita dal premio Nobel 1997 per la pace, nuova linfa vitale arriva anche dalla ferma posizione presa dal Papa che, in occasione della visita in Vaticano di una delegazione della Croce rossa italiana, ha voluto denunciare «le gravi conseguenze connesse all?uso delle mine, orribile strumento di morte». E dopo il varo della legge nazionale 374/97 che ha vietato la produzione e l?esportazione dei temibili ordigni o di parti di essi, i volontari della Cri, con l?iniziativa del 29 aprile (staffetta podistica tra Venezia e Roma), hanno voluto sensibilizzare l?opinione pubblica sull?argomento; e soprattutto sollecitare gli esponenti del governo sulla pronta ratifica da parte italiana della Convenzione di Ottawa, che prevede la messa al bando mondiale delle mine anti uomo. In questo senso va letta la successiva visita dei volontari a Palazzo Madama. Intanto la coordinatrice nazionale della Campagna italiana per la messa al bando delle mine, Barbara Laveggio, si dice ottimista e pensa che l?Italia potrebbe ratificare il Trattato canadese entro giugno.

Cosa fa VITA?

Da 30 anni VITA è la testata di riferimento dell’innovazione sociale, dell’attivismo civico e del Terzo settore. Siamo un’impresa sociale senza scopo di lucro: raccontiamo storie, promuoviamo campagne, interpelliamo le imprese, la politica e le istituzioni per promuovere i valori dell’interesse generale e del bene comune. Se riusciamo a farlo è  grazie a chi decide di sostenerci.