Cultura

Caritas: diritto alla salute anche per gli immigrati irregolari

Presentata questa mattina al ministro Sirchia una proposta di direttiva Ue per l’assistenza sanitaria a favore degli extracomunitari

di Francesco Agresti

Una proposta di direttiva comunitaria per il diritto alla salute degli immigrati che imponga agli Stati membri di garantire l?assistenza sanitaria anche agli irregolari affetti da gravi malattie. La proposta, elaborata dalla Caritas di Roma, dal Naga di Milano e dall?Oikos di Brescia, è stata presentata questa mattina al ministro della Salute Girolamo Sirchia, nel corso della visita all?area sanitaria Caritas di Roma che celebra in questa giorni i venti anni dalla sua fondazione. ?Prendo l?impegno di consegnare questa proposta di direttiva anche se non posso garantirvi la sua approvazione?, ha detto Sirchia davanti ai medici e ai volontari che prestano servizio nella struttura nei pressi della stazione Termini. Fondata nel 1983, la rete degli ambulatori che costituiscono l?Area santaria della Caritas di Roma, in questi anni ha prestato assistenza a oltre 75 mila pazienti, provenienti da 140 nazioni erogando annualmente circa 20 mila prestazioni sanitarie. Nel 2002 sono stati oltre 3200 i pazienti visitati per la prima volta presso le strutture sanitarie, 5 mila quelli curati. A questi interventi vanno aggiunte le terapie farmacologiche direttamente erogate ai pazienti, farmaci distribuiti per quasi 28 mila cicli di terapia completa, e una specifica attività di orientamento sanitario per il corretto utilizzo del servizio sanitario nazionale. Complessivamente, oltre ai medici e farmacisti che lavorano nella struttura, i volontari impegnati sono circa 210. I pazienti assistiti lo scorso anno provengono soprattutto da Romania, Ucraina, Equador, Bangladesh e Peru’, il 48% sono donne. Oltre la metà ha un livello di istruzione superiore, il 10,6% è laureato. E se chi ha bisogno di cure non va nei centri sanitari della Caritas, sono i medici che vanno da loro: ogni mese vengono eseguiti almeno 10 interventi sanitari in due campi rom della Capitale.


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