Comitato editoriale Agesci

Scautismo femminile, 80 anni da celebrare

La prima squadriglia delle guide fece la propria promessa proprio il 28 dicembre del 1943, nelle Catacombe di Priscilla in una Roma ancora occupata dai tedeschi. Nasceva così l’Associazione guide italiane - Agi. A ottant’anni da quella prima promessa l’Agesci si ritrova a Roma per ricordare «la meravigliosa storia di riscatto e cambiamento che contrassegnò le prime ragazze della squadriglia Scoiattoli»

di Redazione

Era il 28 dicembre 1943 quando a Roma, ancora in piena occupazione tedesca, otto ragazze si riunirono alle Catacombe di Priscilla assieme ad un sacerdote domenicano e promisero il loro impegno.
Nacque in questo modo l’Associazione Guide Italiane – Agi.

A ottant’anni da quella prima Promessa, oggi l’Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani-Agesci – nata nel 1974 dalla fusione tra l’Agi e l’Asci (ramo maschile dello scautismo cattolico italiano) – ne celebra la portata storica ed innovativa, che consentì a migliaia di ragazze italiane di vivere l’avventura dello scautismo.

La nascita ottant’anni fa

L’idea di portare anche in Italia l’esperienza dello scautismo cattolico femminile maturò in un ristretto gruppo di giovani donne romane, che tentarono in questo modo di dare una risposta a quegli interrogativi sul futuro che le coinvolgevano in prima persona, uscendo loro – come tutta l’Italia – da vent’anni di dittature e dall’immane tragedia della seconda guerra mondiale ancora in corso.

Lo slancio iniziale che determinò lo sviluppo dell’associazione, comune a tutte le regioni da Nord a Sud, è stato ovunque dettato da quello stesso desiderio di offrire una preparazione alla vita, dando inizio ad un’avventura piena di fascino ed incognite che ancora oggi coinvolge tantissime ragazze in Italia, come nel mondo.

“Scoiattoli”, la prima squadriglia

Nelle Catacombe di Priscilla, Giuliana di Carpegna, Josette Lupinacci e le altre ragazze, supportate da Padre Agostino Ruggi d’Aragona, formarono la Squadriglia “Scoiattoli”: in queste giovani donne c’era una determinazione cosciente ad intervenire, uno spirito di scoperta del proprio diritto ad essere attive nella società civile e nella Chiesa e insieme, un’assunzione di responsabilità per portare cambiamento nei giovani, a beneficio di un mondo migliore. L’8 dicembre dell’anno successivo, l’Agi venne riconosciuta ufficialmente dalla Santa Sede.

Un metodo educativo

Le parole di padre Agostino Ruggi d’Aragona op, nel marzo del 1945, all’interno di una conferenza, raccontano la nascita di questa Associazione con entusiasmo: «In un momento in cui tutti parlano – ed a ragione – di disastri, di tempi oscuri ed incerti e di avvenire più oscuro ed incerto ancora… io vi parlerò invece di speranza e di primavera… la vita, per fortuna e per disegno della Provvidenza, è più forte di noi e in un certo qual modo vince la morte! Il guidismo è un metodo educativo che, tenendo conto degli istinti più profondi e preziosi delle bambine e delle giovani, ne favorisce ed organizza l’esercizio per la formazione del carattere e del carattere cristiano. Un tale metodo vale la pena di essere tentato. Lavoriamo con la convinzione di spargere il regno di Dio nelle anime e ciò basta a darci coraggio e fiducia».

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Il nome “guida” – tradotto dall’inglese “Girl Guide”, scelto dal fondatore del Movimento scout mondiale Sir Robert Baden-Powell – venne confermato quale alto richiamo agli ideali a cui ogni ragazza dell’Agi si preparava: competenza e responsabilità.

Una storia tracciata

La storia che è stata tracciata dalle capo dell’Agi ha dei segni inconfondibili: la libertà di un impegno preso per costruire delle donne capaci di testimoniare i valori in cui credono, il forte senso di responsabilità che permetteva di superare ostacoli e diffidenze, la scoperta di poter esprimere la personalità di donna nella Chiesa, anche a fronte del fermento che negli anni successivi portò al Concilio Vaticano II.


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Daniela Ferrara e Fabrizio Marano, oggi Capo Guida e Capo Scout d’Italia dell’Agesci, Roberta Vincini e Francesco Scoppola, Presidenti del Comitato, assieme a p. Roberto del Riccio sj, Assistente generale ricordano così la nascita di quella prima squadriglia dichiarano: «È stato un mettersi in cammino con lo spirito di chi si impegna in un grande gioco nella speranza di ridare alla vita allegria, gioia, ottimismo, energia per lavorare alla ricostruzione morale di quei primi anni del dopoguerra, per superare tante difficoltà ancora presenti, per sentirsi legate da un’amicizia che sia volontà di crescere insieme. Vogliamo per questo ricordare la meravigliosa storia di riscatto e cambiamento che contrassegnò le prime ragazze della squadriglia Scoiattoli, che il 28 dicembre del 1943 pronunciarono la loro Promessa».

La celebrazione degli 80 anni

Per questo motivo, ad ottant’anni da quel momento, l’Agesci ha organizzato a Roma, proprio nelle stesse Catacombe di Priscilla, un momento di celebrazione e di rinnovo di quella Promessa.

Parteciperanno al momento commemorativo non solo alcune guide romane di oggi, in rappresentanza delle altre di tutta la penisola, ma anche coloro che la storia degli albori dell’Agi la vissero in prima persona. Saranno infatti presenti guide dell’Agi – e tra loro alcune che proseguirono in Agesci – disposte ad affrontare un viaggio anche lungo (dal Nord e dal Sud d’Italia) per poter rinnovare ancora una volta il proprio impegno nel rispetto dei valori che hanno contraddistinto la loro crescita come donne e la loro intera vita, assieme alle donne che in Agesci hanno ricoperto i ruoli di Capo Guida d’Italia e presidente del Comitato nazionale.

Video del Centro documentazione Agesci

Alle 15,30 è in programma la celebrazione di una Messa dal Cardinal Arrigo Miglio, arcivescovo emerito di Cagliari nella Basilica di San Silvestro, a pochi passi dalle Catacombe di Priscilla, a fine celebrazione interverrà Giovanella Baggio (in Agi dal 1954, poi tra le consigliere generali che diedero vita all’Agesci, presidente del Comitato centrale e Capo Guida d’Italia), infine è in programma la rievocazione di alcuni canti della tradizione.

Un momento, dunque, non solo per celebrare la lunga storia dello scautismo femminile cattolico, ma per ribadire ancora oggi la forza, le peculiarità e la forte azione di cambiamento che l’ha sempre contraddistinto e la scelta profetica della coeducazione che nacque nel 1974 dell’unione delle due associazioni maschile e femminile, che ancora oggi, a 50 anni dalla fondazione di Agesci educa i giovani a costruire un mondo migliore.

Tutte le immagini sono del Centro documentazione Agesci

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