Mondo

Lula, ti diamo noi la linea

Nato povero, tornitore meccanico, in carcere durante la dittatura militare, fondatore del partito dei lavoratori. E' il primo presidente operaio del Brasile. Eppure...

di Paolo Manzo

Lula è un sogno, un eroe, la riscossa dei poveri, il preludio della rivoluzione alla sudamericana, un pragmatico, un comunista. No, Lula è ?solo? uno di sinistra, un cattolico, uno che passa il primo maggio in chiesa a São Bernardo do Campo. No, anzi, cambiamo ottica, piazza e tribuna. Lula? Un moderato, un ex operaio, un nordestino, uno che arriva da lontano e che si commuove quando parla della mamma. Un piezz?e core, direbbero a Napoli. Passiamo ai tanti esperti di Sudamerica nostrani, travestiti da opinion leader: Lula? Un venduto potenziale, uno che ha tradito o che comunque tradirà, uno che affossa la rivoluzione, uno che non ha mantenuto le promesse. E chi tradisce è peggio del nemico? Certo, forse, chissà, boh. Studio ovale galeotto Lula? Una speranza reale per milioni di brasiliani. Ma quando parla male, malissimo di Bush, una speranza. E basta. Per parecchi italiani. Di quelli che non lo ammetteranno mai, ma che per loro Stalin è ancora un compagno che ha sbagliato. E oggi per fortuna che c?è Fidel, che forse ha tradito la rivoluzione? ma che no, alla fin fine va bene così. E per fortuna che c?è Chávez, che ha resistito a un golpe (dopo averne tentati due lui…), che è tornato forte, che non ha tradito. Lui che una rivoluzione vera, quella bolivariana, l?ha fatta, altro che balle. “Lula torna Lula”, titolava martedì il Manifesto. Perché il presidente del Brasile aveva pronunciato una frase contro Bush. Una frase dura, vera, inequivocabile: gli Usa sono egoisti e se ne fottono dell?universo mondo che sta loro attorno. Una frase e zac! Lula torna a essere Lula. Grazie, merci, gracias, danke, obrigado: i lulisti di tutto il mondo ringraziano. Anche se non basta essere antiamericani per essere buoni. Ma per una certa sinistra radicale Lula è colpevole di…colpa pregressa. Perché lui ha tradito quando è andato a Washington, da George W. Bush. Ma come, ma chi, ma quando. Ma come si permette questo Lula di andare dall?incarnazione del male, dall?uomo che vuole infarcire il mondo di ogm e di bombe intelligenti. Addirittura nello Studio ovale. Lula come la Lewinsky. È stato invitato, certamente, ma invece di un secco no, sdegnoso, maschio, senza se e senza ma, Lula ha osato andare da George W.. E per di più con uno stuolo di ministri. Rob da matt. Nello Studio ovale. Tutti assieme. Come la Lewinsky. E che poi non si sia firmato un bel nulla, non importa. Perché il solo viaggio aereo Brasilia-Washington di Lula ?the president? equivale alla firma del trattato Alca. Entro il 2005. Non c?era nessuno dei ?nostri? nello Studio ovale, Lula non ha proferito verbo, ma gli opinion leader di cui sopra sanno per certo che, nel 2005, Lula firmerà il ?patto col diavolo?. Informatissimi e meglio della Spectre, al punto che alla fine il povero essere umano che nell?universo mondo si considera ?di sinistra? (quello che vuole uno stato sociale decente, una scuola e una sanità pubblica decorosa, che detesta Bush per almeno un migliaio di ottimi motivi ma che sa che il leader di un paese di 180 milioni di abitanti non può fare il cafone e dire al vicino ricco “da te non vengo str?”), che diavolo di idea si deve fare di Lula? Lui è l?uomo nuovo della sinistra mondiale! No, è solo una copia ?alla sudamericana? di Blair, uno che il sogno dei “posizionati a sinistra” mondiali, per dirla alla Norberto Bobbio, l?ha fatto svanire a suon di bombe intelligenti. Occhio a Lula, ricordatevi di Jospin, di Blair, di tutti quelli che hanno tradito, di quelli che non hanno fatto, di quelli che hanno disfatto, ceduto, arretrato? Critiche, critiche, critiche Ecco, Lula ha ceduto, anzi sta cedendo, anzi cederà. Occhio. Attenti. No, dietrofront: di Lula siam contenti, avanti così (come il 75% dei brasiliani). Mistero. Lula va a Davos, per sbattere in faccia ai padroni del mondo le responsabilità che hanno nei confronti dei quattro quinti del mondo che soffre la fame? Lula tradisce già a tre settimane dall?insediamento, perché non avrebbe dovuto accettare l?invito degli affamatori del Sud del mondo, non avrebbe mai dovuto sedersi allo stesso tavolo di chi gestisce il demone dell?economia globale. È ovvio, Lula è un venduto, che fa politiche di destra, in barba a tutte le promesse elettorali. Lula è come Cardoso, anzi è peggio di Cardoso, che alla fine essendo un socialdemocratico era ovvio che saltasse il fosso. E affossasse la rivoluzione. In Brasile i tassi d?interesse non scendono subito dopo che l?uomo di Caetés è salito a Planalto? Oddio? vergogna, affamatore dei poveri! Lo Stato, intervenga lo Stato. Si abbassino i tassi, subito, o facciam la rivoluzione. Perché i tassi bassi fanno ripartire l?economia, e lo sa persino Lula l??ignorante? che non ha studiato. Certo, giusto, ottimo, 7+. Lula però apre al microcredito, alle agevolazioni all?accensioni di conti correnti per poveri, al programma Fome Zero per 50 milioni di morti di fame che non sanno come mettere assieme il pranzo con la cena. Ma Lula è ideologicamente ?politically incorrect?, perché non obbedisce ai diktat di Bush, né segue gli opinion leader di cui sopra. E per questo ha già tradito. Boh!


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