Governo

Legge di Bilancio, Bellucci festeggia il sì del Senato

La viceministro delle Lavoro e delle Politiche sociali saluta con favore alcuni emendamenti della maggioranza che introducono misure necessarie alla attuazione delle riforma del Terzo settore, «dopo anni di disattenzione da parte dei precedenti esecutivi»

di Giampaolo Cerri

E dunque ieri il Senato ha dato via libera alla Legge di Bilancio, ora attesa alla Camera. Tra le prime a intervenire, Maria Teresa Bellucci, viceministro del Lavoro e delle Politiche del Lavoro, con delega al Terzo settore. Bellucci ha espresso infatti in una nota «grande soddisfazione per l’approvazione nella Legge di bilancio di alcuni emendamenti in materia di politiche sociali e Terzo settore, da me fortemente voluti e sostenuti dal Governo, per risolvere problemi annosi, semplificare procedure, aiutare Regioni ed enti territoriali, rafforzare uffici nevralgici e, dunque, migliorare l’efficienza dei servizi. Dopo anni di disattenzione da parte dei precedenti esecutivi», ha detto Bellucci, «il nostro Governo punta i riflettori sul Terzo settore e su tutto il nostro prezioso e articolato mondo della solidarietà sociale e rilancia la centralità delle Politiche Sociali e di chi opera, sia in ambito pubblico che del privato sociale, per il bene comune e la crescita solidale della Nazione».

Attuare la riforma del 2017

Secondo la viceministro «la riforma del Terzo settore, adottata nel 2017 attende ancora di essere completamente attuata ed è mio impegno personale riuscire a farlo, nell’interesse delle organizzazioni che ne fanno parte e che da anni aspettano – nell’incertezza – la piena entrata in vigore di tante disposizioni agevolative e di sostegno delle importanti attività che svolgono nell’interesse della collettività e, soprattutto, a vantaggio dei più fragili».


In particolare, Bellucci è particolarmente fiera di un provvedimento «l’emendamento che semplifica e uniforma la modalità di monitoraggio e rendicontazione del Fondo per le non autosufficienze e del Fondo per l’assistenza alle persone con disabilità gravi prive del sostegno familiare. Le Regioni, da tempo, segnalavano», sottolinea la viceministro, «la grande criticità causata dalla mancata rendicontazione, anche di una minima percentuale, delle somme destinate ai Livelli essenziali di prestazione sociale- Lep da parte di Comuni e Ambiti territoriali sociali – Ats, che comportava la perdita dell’intera annualità assegnata alla Regione, con conseguente danno per le persone non autosufficienti e per le persone disabili». Bellucci ha spiegato che «grazie a questo intervento, questi casi non produrranno più un taglio ai trasferimenti di risorse destinate alle persone fragili, né l’interruzione nell’erogazione dei servizi, e le Regioni avranno la sicurezza che le risorse non vadano perse, ma che siano riassegnate per le medesime finalità e con i medesimi criteri di riparto, fermo restando il loro necessario impegno a garantire il monitoraggio e, in casi estremi, l’esercizio dei poteri sostitutivi».

Runts, deroga assunzioni regionali
per farlo funzionare

Per la viceministro particolarmente importante anche la deroga al tetto per assunzioni degli enti locali – Regioni e Province autonome – relativamente alla gestione del Registro unico nazionale Enti Terzo settore: «Per attuare il codice del Terzo settore », ha osservato, «il rafforzamento degli uffici regionali del Runts è determinante. L’obiettivo della trasparenza voluto dal Codice non può e non deve andare a scapito di efficienza e prontezza delle risposte da parte delle strutture amministrative, così abbiamo disinnescato una mina molto pericolosa».

Controllo delle imprese sociali, ora può partire

E sempre in materia di applicazione della riforma del Terzo settore, Bellucci ha sottolineato con orgoglio l’approvazione delle disposizione sul sistema dei controlli delle imprese sociali, sistema previsto dall’articolo 15, Dlgs 112/2017. «Una misura necessaria», ha osservato, «per dare attuazione compiuta al Codice del Terzo settore e mettere a sistema l’istituzione di un capitolo di entrata del ministero del Lavoro e delle Politiche sociali su cui fare affluire i versamenti destinati alla copertura delle spese connesse con i controlli ordinari e le ispezioni straordinarie, nonché alla formazione di personale qualificato per l’esecuzione dei controlli e delle ispezioni stesse. Non si tratta di un passaggio semplicemente burocratico», ha concluso la viceministro, «perché assicurerà finalmente il pieno espletamento delle attività finalizzate a garantire il rispetto delle regole e il miglioramento qualitativo di un settore nevralgico come quello dell’impresa sociale».

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