Non profit

La strana forza di lupi e coccinelle

Gli scout visti dal di fuori. Tre testimonial che seguono da vicino il mondo giovanile, spiegano così il successo della loro proposta.

di Antonietta Nembri

Zanaboni, dell?Amico Charlie
“Si sono adeguati ai tempi”

Lo scoutismo è un modo per interpretare il tempo libero di adolescenti e preadolescenti. Non fa parte della mia esperienza anche se come insegnante ho avuto parecchi studenti che facevano questa esperienza per loro importante. Li portava fuori dall?anonimato. Lo stesso fatto di essere inquadrati dà un senso positivo della gerarchia, invita al rispetto delle regole. Ed è fondamentale l?obbedienza a livello di gruppo. Avevo seguito con dispiacere il fatto che erano in crisi. Gli scout erano stati molto importanti negli anni 60 e 70 e ora vedo positivamente il loro rifiorire, il fatto stesso che fanno un raduno nazionale è sintomo di energia.
Nella diversità del nostro ruolo, come Amico Charlie noi siamo un centro di aggregazione, abbiamo degli psicologi e siamo totalmente laici, considero lo scautismo un positivo punto di riferimento per gli adolescenti. è vero che sono rimasti un po? fermi, non conosco a fondo il loro progetto, ma il valore del gruppo e delle regole, anche la divisa, se vissuta come momento simbolico che aiuta a vivere l?appartenenza al gruppo, aiutano. Credo che abbiano ancora qualcosa da dare a livello di valori educativi e sociali anche perché ritengo che questo rifiorire nasca dall?essere riusciti ad adeguarsi ai tempi.

Antonio Mazzi, di Exodus
“Sono pre-catechetici”

Vengo da questo mondo. Del resto lo scautismo è uno degli elementi fondanti di Exodus. Lo spirito di avventura, la scoperta di se stessi a contatto della natura, sono elementi che ho preso da Baden Powell. Un po? di oratorio, un po? di mondo scout e pedagogia: questo è Exodus. Per esempio ogni anno le comunità fanno la ?Carovana?: ogni sede deve fare tre, quattro settimane a contatto con la natura: mountain bike e qualche camper, in fondo è l?idea dei campi. La speranza è che molti genitori ed educatori facciano conoscere ai propri ragazzi l?avventura positiva, quella di cui parlava Baden Powell che faceva scoprire ai suoi giovani il lato positivo della notte: il falò, la natura, lo stesso stare insieme e invece i nostri ragazzi troppo spesso hanno scoperto la parte negativa.
Questo ritorno allo scautismo sono convinto che nasca anche dal fatto che i genitori più intelligenti lo vedono come un metodo più facile per arrivare a cogliere l?interiorità dei ragazzi. Quella proposta dagli scout è una pedagogia pre-catechetica. Sono contento che riprendano i grandi campi scuola che ho vissuto nella mia gioventù, quando sono stato assistente scout a Borgato Primavalle, una parrocchia problematica, ma in poco tempo ho avuto una presenza numerosa.

Lotti, della Tavola della pace
“In marcia insieme a loro”

Possono sembrare un pezzo estraneo alla società di tendenza per il loro essere così, con le loro divise, con le loro regole, ma questa esperienza dimostra di rispondere a una domanda oggettiva di senso della vita che proviene dai ragazzi e alla quale la nostra società non sa dare risposte. È un?organizzazione che per di più mantiene costanza e coerenza e ha trovato l?evoluzione di un metodo educativo che favorisce il protagonismo dei giovani non con gli schemi di 10, 20 o 30 anni fa, ma portando questi ragazzi e ragazze a fare i conti con il mondo in cui si vive, cercando di dare la possibilità di sperimentare quei valori fondanti tra i quali troviamo la pace e l?impegno per essa. Impegno concreto assente nella stragrande maggioranza dei corpi associativi. E il metodo utilizzato dimostra la sua validità.
Il legame tra scout e Tavola della pace è riconducibile alla marcia Perugia – Assisi. In questa iniziativa gli scout hanno un ruolo di promotori e non di semplici partecipanti. L?hanno sempre fatto in modo sistematico e consapevole. Si può dire che è una delle attività fondative dell?organizzazione. Per molte altre realtà è un appuntamento da gestire sull?onda dell?attualità, per loro invece è un?attività costitutiva.

Nessuno ti regala niente, noi sì

Hai letto questo articolo liberamente, senza essere bloccato dopo le prime righe. Ti è piaciuto? L’hai trovato interessante e utile? Gli articoli online di VITA sono in larga parte accessibili gratuitamente. Ci teniamo sia così per sempre, perché l’informazione è un diritto di tutti. E possiamo farlo grazie al supporto di chi si abbona.