Welfare

No global: Nuove accuse da Procura di Cosenza

Sono contenute in sei faldoni le nuove accuse raccolte dal sostituto procuratore di Cosenza, Domenico Fiordalisi nei confronti dei no global

di Redazione

Sono contenute in sei faldoni le nuove accuse raccolte dal sostituto procuratore di Cosenza, Domenico Fiordalisi nei confronti dei no global che nel novembre dell’anno scorso furono arrestati perche’ accusati di aver costituito una associazione sovversiva. Si tratterebbe in particolare di filmati, fotografie, intercettazioni telefoniche e di e-mail raccolti in questi ultimi mesi. Le nuove prove dell’accusa sono state depositate stamane ai giudici del tribunale di Catanzaro nel corso dell’udienza del riesame che e’ stata rinviata al 23 ottobre prossimo per consentire ai difensori di prendere visione dei nuovi atti. L’udienza del riesame era stata fissata dopo che, nel maggio scorso, la Corte di Cassazione ha accolto il ricorso del sostituto procuratore Domenico Fiordalisi, contro la decisione del tribunale della liberta’ che nel dicembre del 2002 annullo’ le ordinanze di custodia cautelare emesse dal gip di Cosenza. Tra i nuovi documenti ci sono anche filmati e fotografie riguardante simulazioni di scontri tra i No Global e le forze dell’ordine. In particolare ci sarebbe un incontro svoltosi, la notte tra il 17 e 18 luglio del 2001, nei sotterranei dello stadio Carlini di Genova durante il quale i No Global si addestravano agli scontri con le forze dell’ordine. ”A queste simulazioni – sostiene uno dei difensori degli indagati, l’avvocato Giuseppe Belvedere – la procura sostiene che avrebbero partecipato anche alcune persone coinvolte in questa indagine. Nel corso del suo intervento il pubblico ministero ha anche aggiunto che in quella occasione si sarebbe deciso di distruggere la citta’ di Genova”. Alle nuove accuse rivolte dalla Procura di Cosenza non tarda ad arrivare la reazione del portavoce del movimento dei disobbedienti, Francesco Caruso (che fu uno degli arrestati nell’ambito dell’indagine della procura di Cosenza), il quale ricorda che ”ai preparativi svoltisi al Carlini di Genova erano presenti non solo i giornalisti di testate nazionali ma anche quelli esteri”. ”Abbiamo fatto – ha aggiunto – una manifestazione pubblica per mostrare quali erano gli oggetti che eravamo proti ad utilizzare per mettere in atto la nostra disobbedienza. Quanto poi al summit per distruggere Genova credo che questo si sia svolto da qualche altra parte e non certo dove c’eravamo noi”. Stamane a Catanzaro sono giunti un centinaio di no global provenienti da Puglia, Campania e Sicilia i quali hanno partecipato ad un presidio organizzato nei pressi della sede del tribunale. Lungo i cancelli del Palazzo di Giustizia sono stati affissi anche striscioni sui quali c’ era scritto ”colpevoli di sognare, colpevoli di lottare”, ”Non si puo’ pagare per voler pensare”, ”Liberi tutti, liberta’ per tutti i compagni”. Per il 23 ottobre, in occasione della prossima udienza del riesame, i no global hanno gia’ preannunciato una manifestazione con una presenza piu’ consistente rispetto a quella di oggi. ”Organizzeremo – ha detto Francesco Caruso – qui a Catanzaro una grande manifestazione nazionale dove si concentreranno non solo i gruppi coinvolti nell’inchiesta ma anche quelli di altri movimenti”. L’indagine della procura di Cosenza, nella quale sono indagate complessivamente 42 persone, fu avviata dopo il ritrovamento di un volantino fatto pervenire il 27 aprile del 2001 alla Rsu dello stabilimento Zanussi di Rende, con il quale si rivendicava l’ attentato compiuto 15 giorni prima a Roma contro la sede dell’ Istituto per gli affari internazionali. La procura di Cosenza apri’ un fascicolo che si arricchi’ subito di due informative presentate dagli agenti della Digos e dai carabinieri del Ros.


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