Mondo

The truth about Charlie: delusi da Demme

Recensione del film "Truth about Charlie" di Jonathan Demme.

di Giuseppe Frangi

Si chiude una stagione davvero da dimenticare per il cinema americano: gli effetti dell?11 settembre si fanno sentire a distanza. I film si sentono obbligati a un dovere patriottico, le sceneggiature sembrano tutte fatte con lo stampino. Certo abbiamo avuto l?eccezionale Spike Lee della 25esima ora. Ma per il resto è stata calma piatta, a dispetto di film inzeppati di effetti speciali. L?ultima delusione ci viene da un regista che pur aveva dato prova di grande valore: Jonathan Demme, regista del Silenzio degli Innocenti (ma non del suo sequel: bravo!) e soprattutto di Philadelphia, ha proposto questo ambizioso Truth about Charlie. Un uomo scompare misteriosamente dopo una missione segreta in Bosnia con le truppe americane. E con lui scompare una valigetta di diamanti che avrebbe dovuto servire per pagare la liberazione di un soldato Usa tenuto in ostaggio dalle forze ribelli. Il cast è di prim?ordine, con le nuove stelle Mark Wahlberg e Thandie Newton; e poi Tim Robbins, Charles Aznavour (il film è ambientato a Parigi) e Agnès Varda nella parte di una vecchia stralunata. Ma qualcosa non funziona in questo film che avrebbe tutti gli ingredienti per essere un grande film. C?è un po? di stanchezza. Un po? di ripetitività. Un po? di inutile glamour francese. Da Jonathan Demme c?era da aspettarsi ben altro.

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