Politica
Nella nuova giunta Gasbarra. Un assessore made in Caritas
Claudio Cecchini è stato nominato alle politiche sociali della provincia di Roma. Era stato il vice di Don Di Liegro. Ecco le sue ragioni.
Il ?vergognoso connubio? si è materializzato a un tiro di schioppo da piazza Venezia, in una Roma accaldata di un pomeriggio d?estate. Gasbarra, neopresidente della Provincia, l?ha fatta grossa, grossissima: non solo e non tanto perché ha messo in piedi e presentato in consiglio provinciale una giunta tutta ?al rosa? (ben quattro gli assessori donna, vicepresidente della giunta compreso) o perché si parla ormai di una ?provincia-laboratorio? e di uno schieramento ?oltre Ulivo? (comprendendo cioè società civile, pezzi di cattolicesimo organizzato, movimenti, oltre che i due partiti delle ali estreme, la lista Di Pietro e Rifondazione comunista), ma perché ha deciso di nominare assessore alle Politiche sociali Claudio Cecchini, ormai ex vicedirettore della Caritas di Roma. Apriti cielo. I leghisti sono andati su tutte le furie e hanno parlato di una Chiesa ?simoniaca? che pensa solo a fare affari con la sinistra (parola del vicepresidente del gruppo alla Camera, Federico Bricolo), Forza Italia pure («La Chiesa non c?entra, ma Cecchini farebbe bene a rinunciare», dicono stizziti), mentre un tristanzuolo Moffa (l?ex presidente della Provincia sconfitto soprattutto per il venir meno del voto cattolico) ammette che «uno come lui l?avrei preso anch?io?».
E lui, Cecchini, in questo momento nell?occhio del ciclone e come al solito sottoposto agli strali dell?ala dura della maggioranza di governo, che con la Caritas ha il dente avvelenato, come commenta? «Preferisco lavorare», dice, ma è chiaro che la polemica gli sta rovinando un bel giorno, quello dell?insediamento della giunta, avvenuto all?inizio di questa settimana, insediamento che si è svolto in una stanza a lui cara, quella intitolata a monsignor Luigi Di Liegro, fino alla morte direttore della Caritas diocesana più importante d?Italia. Due figli, non alto, abbronzato, Cecchini ha l?aria dell?uomo mite, ma anche dell?uomo deciso. E che lavora sodo. Dentro la Caritas è entrato da obiettore di coscienza ed è uscito vicedirettore, secondo solo a monsignor di Tora e fino alla fine amico e braccio destro di don Di Liegro, uno che se si trattava di denunciare i mali di Roma non faceva sconti a nessuno. «Giurare nella stanza intitolata a don Luigi è stata un?emozione», confessa.
Vita: Assessore, cosa risponde a questi attacchi della Lega?
Claudio Cecchini: Non commento, visto il livello delle accuse. Quello che è certo però, è che alla Provincia di Roma stiamo cercando di sviluppare un nuovo modo di amministrare, che parte direttamente dalle esigenze dei cittadini e cerca di venire incontro alle difficoltà dei più deboli. Non capisco davvero: ho scelto liberamente di far parte della giunta, mi sono dimesso subito dalla Caritas e ora spero di lavorare con tutti, senza preclusioni ideologiche, sulle tante cose da fare.
Vita: Ecco, appunto. I problemi di Roma e della sua provincia.
Cecchini: Il tema della povertà a Roma assume dimensioni sempre più complesse, prima ancora che sempre più grandi. Il sistema istituzionale, per farvi fronte, deve fare ?rete? tra tutti i soggetti in campo (Regione, Provincia, Comune) per affrontarlo ma deve anche rapportarsi al meglio con tutte le realtà del volontariato e del Terzo settore. Tutti fanno politica, se per politica s?intende occuparsi degli affari della polis. Come diceva don Di Liegro, è impossibile limitarsi a denunciare la vita degli affamati, bisogna rimboccarsi le maniche per rimuovere le cause di chi ha fame. Per tornare al mio lavoro in Provincia, però, voglio dire che per prima cosa dovrò capire e studiare. Sarà un lavoro lungo anche solo quello di sostenere e offrire stimoli a chi lavora sul territorio, alle associazioni.
Vita: E quando troverà di fronte la Caritas?
Cecchini: Starò attentissimo. Per fortuna mi aiuterà la separazione che c?è tra la funzione d?indirizzo propria dell?assessore e la valutazione di merito, propria di commissioni tecniche, composte da dirigenti, il cui operato io non posso sindacare.
Vita: In giunta con i comunisti?
Cecchini: La storia e la politica di questi anni dimostrano che tutte queste componenti, dal Prc ai movimenti ,all?associazionismo, hanno una grande attenzione e passione per la tutela dei diritti di tutti e una grande attenzione e solidarietà attiva verso le fasce più deboli. Voglio anche dirle che l?assistenza a malati, anziani, immigrati deve andare oltre la destra e la sinistra. La Regione Lazio ha appena approvato una bella legge regionale sull?handicap, all?unanimità. Per raggiungere il bene comune serve lo spirito di collaborazione.
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