Mondo

Africa: Cambiano i vertici dell’UA

il ministro Mantica in rappresentanza dell'UE: "Peccato che Bush abbia snobbato il vertice"

di Redazione

Cambio della guardia alla presidenza di turno dell’Unione Africana (Ua) i cui lavori del secondo vertice, preceduti da una lunghissima preparazione diplomatica, si sono aperti oggi a Maputo. La carica passa dal presidente sudafricano Thabo Mbeki, a quello del Mozambico, Joaquim Chissano. Due discorsi di grande apertura quelli dei leader, intramezzati dall’intervento del segretario generale dell’Onu Kofi Annan. Ribadito con forza l’impegno per la lotta alla poverta’, la crescita economica, la democrazia e la pace. Secondo il sottosegretario agli esteri italiano Alfredo Mantica, che partecipa ai lavori, e vi rappresenta la presidenza dell’Ue,”Mentre Bush sembra aver prediletto il rapporto bilaterale, con cinque tappe veloci, l’Ue qui parla con gli africani: due strategie, al momento diverse, ma che speriamo e contiamo possano convergere in tempi brevi. Comunque, l’assenza del presidente americano, e’ stata quanto meno poco cortese verso l’Africa”. L’impegno comunitario e’ molto forte nei confronti dell’Ua, come risulta evidente non solo dalla presenza di Mantica, ma anche da quella del presidente della Commissione Europea Romano Prodi, che arrivera’ domani. ”L’Unione Africana – dice il sottosegretario italiano – e’ la grande scommessa dell’Europa”. E non si tratta, viene sottolineato ancora da Mantica, solo di un’ esigenza umanitaria: impedire cioe’, che un continente vada alla deriva sotto gli occhi del mondo; ma anche dell’evidenza che non ci sara’ sicurezza globale con un’Africa alla deriva, e squassata dalle guerre. Prevenzione dei conflitti con mantenimento e costruzione della pace; blocco del degrado sanitario (Aids, ma non solo); lotta alla fame che non passi piu’ dalla compassione dei donatori; apertura agli scambi commerciali: queste le grandi priorita’ di principio europee portate al summit di Maputo, e che domani ribadira’ con forza Prodi. Ma poi ci sono anche nuovi e concreti impegni, primo dei quali, ed attualmente strategico, e’ la disponibilita’ espressa dall’Ue ad utilizzare circa 250 milioni di euro in favore delle operazioni militari decise dal Consiglio di Pace e Sicurezza Africana, una sorta di mini consiglio di sicurezza Onu previsto dagli statuti Ua, non ancora realizzato poiche’ finora lo hanno ratificato solo 17 parlamenti, e ne occorrono 27, vale a dire la maggioranza dei 53 stati membri. ”Naturalmente – precisa Mantica – occorrera’ stabilire delle regole: comunque la decisione di appoggiare in maniera importante i caschi blu’ dell’Ua e’ stata presa”. Il summit, inoltre, ha oggi varato la nuova Commissione, sulla fattispecie di quella europea, come saranno gli altri organismi dell’Ua: dal parlamento africano, alla corte di Giustizia, al mercato unico: per ora, pero’, ancora tutte da mettere a punto. Ma il varo della Commissione appare a tutti gli osservatori, ed in particolare a quelli europei, il passo decisivo per avviare operativamente la macchina:”ora hanno la cabina di regia – dice Mantica -e’ un passo decisivo”. La Commissione sara’ presideduta dall’ex presidente del Mali Alpha Oumak Konare’, ci sara’ poi un vicepresidente, ruandese, salvo colpi di scena dell’ultimissia ora, ed otto commissari: quattro donne e quattro uomini. Insomma, la macchina infine dovrebbe avviarsi anche se la Nepad, il nuovo partnetariato africano per lo sviluppo, il braccio economico dell’Ua, sembra faccia fatica a decollare, tra posizioni non certo tutte coincidenti. Ma l’Europa spinge molto, e gli Usa, seppur con strategie al momento diverse, anche. Il mondo intero sembra essersi reso conto che aiutare l’Africa non e’ solo un problema di buona coscienza, ma e’ anche una necessita’, per garantire la sicurezza di tutti.


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