Welfare

Giustizia: Ok all’indultino

Dopo due giorni di duello parlamentare passa l'indultino in diretta tv

di Redazione

Dopo due giorni di duello parlamentare, alla fine il copione viene rispettato: le dichiarazioni di voto finali sull’indultino nell’Aula della Camera, trasmesse in diretta Tv, chiariscono definitivamente le posizioni delle forze politiche. Netto il no al provvedimento della Lega, che fino all’ultimo ha fatto ostruzionismo, e di Alleanza Nazionale, mentre il Prc ed i Verdi si astengono; a favore, invece, si sono espressi tutti gli altri gruppi. ”Netta contrarieta’ al provvedimento” manifesta Carolina Lussana del Carroccio, secondo la quale oggi ”si e’ scritta una brutta pagina della storia d’Italia, introducendo nell’ ordinamento un nuovo diritto, quello allo sconto di pena”. E ribadendo che la Lega ”sta con Abele, con le vittime dei reati”, Lussana attacca An e quanti si stavano accingendo a votare a favore dell’indultino, ”che e’ un indulto mascherato, una resa dello Stato e una duplice offesa alle vittime dei reati”. ”Invocate la Costituzione – dice – perche’ nulla cambi, oggi la calpestate senza alcun problema”. Ripete ad An: ”Ci saremmo aspettati piu’ collaborazione”. ”Noi – ribadisce – abbiamo fatto ‘la faccia feroce’ per salvare la faccia con i nostri elettori. Non basta andare nelle piazze per reclamare sicurezza quando poi in quest’Aula non si e’ coerenti”. Il vicecapogruppo di An Italo Bocchino ribadisce il no del suo gruppo all’indultino ”che non risolve il problema delle condizioni di vita nelle carceri e danneggia i cittadini che chiedono sicurezza. E’ inutile in quanto prima deve giungere una grande revisione del sistema carcerario”. E aggiunge che il provvedimento sull’indultino ”e’ una legge al limite, che tenta di aggirare la Costituzione”. Alfredo Biondi, vicepresidente della Camera, spiega il si’ di Forza Italia: ”Questo tema non e’ di parte perche’ la giustizia non appartiene a nessuna parte specifica ma e’ patrimonio comune di tutti”. E, citando Cesare Beccaria, ”che parlava di delitto e pena quando i conservatori preferivano la tortura”, Biondi lancia un appello: ”Dobbiamo evitare che il rapporto tra liberta’ e sicurezza si riduca ad una questione di bottega politica; i problemi carcerari riguardano tutti”. Ricorda l’appello del Papa e cita il Vangelo. Gesu’ Cristo – afferma – ”se non fosse un Dio sarebbe anche lui un grande rivoluzionario, visto che sul punto di morire disse ai due ladroni crocifissi accanto a lui che si sarebbero rivisti in Paradiso”. Luca Volonte’, dell’Udc, ribadisce di sostenere l’ indultino ”per coscienza personale e per scelta politica”. ”Per noi – spiega – e’ positivo e serio essere coerenti con gli applausi che hanno contrassegnato l’appello alla clemenza lanciato dal Papa in quest’Aula; qui non sono in discussione ne’ la certezza della pena ne’ la sicurezza dei cittadini, ma lo Stato conferma la sua forza anche con questa legge”. E conclude: ”La coerenza e’ una grazia; speriamo che questa grazia scenda presto anche su altri banchi di questa Aula”. Sempre sul fronte del si’, la diessina Anna Finocchiaro osserva che ”la sicurezza dei cittadini non viene messa in discussione, perche’ il provvedimento non si applica ai recidivi ed ai responsabili di tutti i piu’ gravi reati e perche’ si tratta di una sospensione della pena, sempre revocabile, che puo’ imporre prescrizioni severissime a chi ne beneficera”’. ”Ci chiediamo invece perche’ – osserva – governo e maggioranza, piuttosto che bloccare il Parlamento per ‘curare’ i processi milanesi, non si preoccupino della condizione carceraria, del funzionamento della giustizia, di assicurare alle forze dell’ordine le risorse necessarie per la reale tutela della sicurezza dei cittadini”. Si’ anche da Bobo Craxi dei Socialisti italiani, per il quale ”oggi sulla giustizia in quest’Aula soffia un vento diverso di quello di qualche anno fa”, da Carla Mazzuca dell’Udeur (”un atto di sensibilita’ e clemenza”) e da Enzo Ceremigna dello Sdi, il partito del relatore Enrico Buemi (”nessun problema per la certezza della pena”). A favore pure Marco Rizzo del Pdci, il quale ribadisce che ”la politica si deve basare sulla prevenzione e sul recupero e non solo sulla repressione”, e che ”solo oggi in quest’Aula si parla di giustizia generale e non dei singoli processi di Berlusconi e dei suoi amici”. Sullo stesso tono anche Giuseppe Fanfani della Margherita, per il quale ”il problema carcerario non si puo’ ridurre all’aumento di penitenziari ma a una revisione totale di tutto il sistema carcerario”. Astenuti i Verdi. Paolo Cento parla di ”segnale positivo soprattutto perche’ sconfigge l’ostruzionismo forcaiolo della Lega che, ipocritamente, fa la faccia feroce contro alcune migliaia di detenuti, in gran parte tossicodipendenti e condannati per piccoli reali e, dall’altra, vota leggi di impunita’ per pochi potenti”. Graziella Mascia spiega che Prc si astiene (nonostante la proposta sia firmata da Giuliano Pisapia) perche’ il testo nel suo lungo iter ha visto ”fortemente ridursi la sua efficacia”.


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