Lavoro
C’è una legge e ci sono i soldi: perché allora mancano ancora 3.216 assistenti sociali?
Mancano 3.216 assistenti sociali per centrare il Livello essenziale delle prestazioni. Al Sud ce n'è uno ogni 10mila abitanti. «Non è un problema di risorse, ma di sistema», commenta la presidente del Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali
Mancano tanti assistenti sociali, ma non per mancanza di risorse. «Ci sono aree del Paese dove il Lep, il Livello Essenziale delle Prestazioni: 1 assistente sociale ogni 5mila abitanti non viene rispettato e che si arriva a rapporti 1 ogni 15mila oppure 1 ogni 20mila». A denunciarlo, per l’ennesima volta è Barbara Rosina, presidente del Cnoas Consiglio Nazionale Ordine Assistenti Sociali.
«Ieri l’Ufficio parlamentare di bilancio nel Focus “L’attuazione del Livello essenziale delle prestazioni di assistenza sociale: il reclutamento degli assistenti sociali” ha confermato che a due anni dall’introduzione dei Lep per raggiungere il Livello mancano 3216 assistenti sociali”». (qui il documento)
Le regioni che fanno male
Nelle Regioni meridionali la densità di assistenti sociali è “molto bassa” (solo la Sardegna fa parziale eccezione): in media un assistente sociale serve un bacino di più di 10mila abitanti. I dati del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali includono però soltanto il personale con contratto a tempo indeterminato essendo questa la platea finanziata – precisa l’Upb – e dunque le distanze rispetto al Lep potrebbero essere sovrastimate, qualora Comuni o Ats avessero utilizzato altre forme contrattuali per gli assistenti sociali.
Le regioni molto avanti
Nel 2022 in Valle d’Aosta e nel Friuli-Venezia Giulia non soltanto tutti gli Ats hanno raggiunto il Lep, ma la maggior parte di essi registra una dotazione di personale molto superiore (un assistente sociale per meno di 4mila abitanti). La gran parte delle Regioni “ha una distribuzione meno uniforme, con aree ben strutturate e altre gravemente deficitarie”.
A due anni dall’introduzione dei LEP sono 1.688 i nuovi assistenti sociali registrati, con un incremento molto graduale rispetto alle risorse complessivamente disponibili e non sufficiente a correggere la sperequazione esistente fra territori rispetto al LEP. A seguito di tale aumento il numero degli ATS che raggiungono il LEP è cresciuto in quasi tutte le Regioni (fig. 1). Tuttavia, nella maggioranza degli ATS del Veneto e delle Regioni del Centro e del Mezzogiorno (tranne la Sardegna) il rapporto fra assistenti sociali e abitanti resta inferiore al livello essenziale.
«Non è un problema di risorse»
Rosina ribadisce che «non è un problema di risorse e non solo di Sud, il problema si ripropone anche in aree disagiate o isolate del Nord». Infatti, chiarisce, «L’Ufficio parlamentare di bilancio conferma che gran parte dei finanziamenti stanziati non sono stati spesi – aggiunge Rosina – e che il meccanismo di finanziamento che riconosce il lavoro dei territori virtuosi non aiuta quelli in difficoltà. Chi era indietro, insomma, rischia di restare ancora più indietro mentre chi era più avanti continua ad avere la capacità di investire». «Gran parte delle risorse finora stanziate per il Lep – scrivono dall’Upb – non è stata utilizzata, nonostante l’elevato numero di Enti sotto dotati, mentre sono stati finanziati Enti che avevano già raggiunto il Lep». Forse, osserva, «è un problema di sistema in prima battuta. Bisognerebbe capire i motivi per cui non sono state fatte le assunzioni, al di là degli aspetti sanzionatori occorre comprendere dove sono i problemi organizzativi, di personale, legati alle competenze che non consentono di valutare i bisogni dei territori e di garantire i diritti alle persone che in quei luoghi vivono. ».
Di fronte a questo problema, conclude, «chiediamo, ancora una volta che si lavori per ricondurre ad unità le due tipologie di finanziamento che hanno modalità di assegnazione delle risorse, monitoraggio e rendicontazione molto diverse tra loro: Fondo Povertà e Fondo di Solidarietà Comunale e che gli enti locali non dirottino su altro le risorse individuate per i servizi sociali».
Il fabbisogno di assistenti sociali aggiuntivi necessari per raggiungere il LEP in tutti gli ATS è pari a 3.216 unità, considerando gli ATS presenti nel 2022 e i relativi assistenti (al netto degli ambiti del Trentino-Alto Adige) e presumendo l’assenza di assistenti sociali negli ambiti che non hanno comunicato i dati al SIOSS.
Tale fabbisogno può essere ripartito come segue: 1.844 assistenti che devono essere assunti in 291 ATS sotto soglia, per i quali servirebbero circa 73,7 milioni, reperibili attingendo alle risorse per lo sviluppo dei servizi sociali del FSC; 1.042 assistenti, per un costo di circa 41,7 milioni, che gli stessi 291 ATS potranno assumere, una volta superata la soglia, con le risorse del contributo dal Fondo povertà; 330 assistenti, da assumere sempre con le risorse del contributo dal Fondo povertà nei 97 ATS sopra soglia che già accedono a tale finanziamento, con un onere di 13,2 milioni.
Foto di hemal-shah- by unsplash
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