Welfare

Maroni sul semestre Ue. Da Varese la Road Map del Welfare

Una strategia europea su politiche sociali e lavoro. Ma anche pensioni, «Perché non ne parli solo l’Ecofin». Sono i temi caldi dei ministri sociali dell’unione riuniti in Italia.

di Benedetta Verrini

La Road Map del Welfare in Europa? Si decide a Varese in questi giorni (dal 10 al 12 luglio), al Consiglio dei ministri europei del Lavoro e degli Affari sociali. L?appuntamento, di prassi all?inizio di ogni nuova presidenza, questa volta riveste una particolare importanza perché include anche i ministri dei nuovi Paesi membri Ue (25 ministri in tutto: 15 membri più 10 entranti). Prenderà parte ai lavori anche Wim Kok, presidente della task force sull?occupazione. I temi all?ordine del giorno sono sostanzialmente due: Le politiche del mercato del lavoro e il lavoro sommerso nella nuova strategia europea per l?occupazione, in cui il dibattito si incentrerà sulle politiche del mercato del lavoro in un?Unione europea allargata, che fa i conti con il problema del sommerso e delle politiche per trasformarlo in lavoro regolare, e Razionalizzazione della dimensione sociale della strategia di Lisbona: nuovi scenari per l?Europa, prima occasione per discutere di razionalizzazione delle politiche sociali con respiro europeo. L?importanza del Consiglio di Varese è stata ribadita, martedì 8 luglio a Bruxelles, dallo stesso ministro Roberto Maroni: «è la prima volta che si discute in questo contesto di politica e non di pure questioni tecniche», ha dichiarato a margine della presentazione al Parlamento europeo del suo programma di presidenza italiana. «Occorre un iter come il processo di Lussemburgo, nel quale fu delineata una strategia europea per l?occupazione», ha aggiunto, «fatta di linee guida e obiettivi che però sono raccomandazioni e non vincoli precisi». Modello che potrebbe essere applicato, ha fatto capire il ministro, proprio alla questione delle pensioni: «In una simile strategia, non pretendiamo che l?aspetto sociale prevalga, ma pretendiamo che le ricadute di carattere sociale abbiano la stessa dignità delle implicazioni finanziarie», ha avvertito Maroni. «Se non lo faremo, la competenza in materia sarà solo dell?Ecofin (il consiglio dei ministri economici e finanziari) che non si occupa direttamente di pensioni, ma di conti. Ma poiché una vasta parte della spesa dello Stato è occupata dalle pensioni, si rischia di affrontare così solo il coté finanziario senza considerare la ricaduta sociale». Tra le priorità per il semestre italiano espresse dal ministro ci sono proprio quelle legate al ?pilastro socio-economico?. Al centro delle iniziative dell?Italia, come illustrano i documenti ufficiali, c?è la «promozione delle azioni di inclusione sociale, in particolare il ruolo della famiglia come strumento contro l?esclusione sociale». La lotta all?esclusione sociale, insomma, passa attraverso la conciliazione tra vita professionale e familiare, con particolare riferimento al ruolo della famiglia (nel 2004, Anno internazionale delle famiglia). Tra gli altri argomenti in agenda ci sono, oltre alla promozione di una strategia europea contro il lavoro nero, anche l?allargamento delle relazioni industriali, lo stimolo alla responsabilità sociale delle imprese, il rafforzamento delle politiche per l?occupazione, e la crescita economica.


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