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Minori: Sestini, Garante sia espressione del Parlamento

Lo ha rimarcato oggi il sottosegretario del Welfare, Sestini, concludendo i lavori del convegno ''Verso un Garante nazionale per l'infanzia e l'adolescenza''

di Redazione

L’istituzione di un Garante per la tutela dei minori deve essere ”un’iniziativa parlamentare” affinche’ risulti un vero ”rappresentante popolare” e non del potere politico. Lo ha rimarcato oggi il sottosegretario per il Lavoro e le Politiche sociali Maria Grazia Sestini, concludendo i lavori del convegno ”Verso un Garante nazionale per l’infanzia e l’adolescenza” promosso alla Camera dalla Commissione parlamentare per l’infanzia. Il Garante per i minori, la cui istituzione e’ stata auspicata dal Comitato per i diritti del fanciullo delle Nazioni Unite lo scorso gennaio e che e’ gia’ attiva in numerosi Paesi fra i quali Francia, Spagna, Norvegia, Polonia, dovrebbe ”assicurare la piena attuazione e la tutela dei diritti dei minori come definiti dalla Convenzione di New York del 1989 in ambito familiare e sociale, sui luoghi di lavoro, a scuola” e fuori, come ha ricordato la presidente della Commissione, Maria Burani Procaccini. ”Trattandosi di una figura di garante nazionale -ha detto la Sestini- il governo puo’ dare dei contributi ma la sua istituzione deve partire da un’iniziativa parlamentare, in quanto tale figura dovra’ risultare un rappresentante del popolo italiano e non del potere politico. Il Garante spagnolo, Nunez, ha sottolineato che l’indipendenza di giudizio e di valutazione del Garante deve essere tutelata. Infatti -ha rimarcato la Sestini- indipendenza non vuol dire divieto di svolgere attivita’ politica nei partiti, ma e’ un connotato della nostra coscienza di politici”. Per questo la Sestini ha auspicato che si arrivi ad una proposta di formulazione di tale figura prima del Consiglio informale dei ministri per il Welfare dell’Ue che si terra’ a Lucca a settembre. Un contributo, in tal senso, e’ stato offerto all’Italia dalla presenza dei Garanti delle altre nazioni europee. Il ministro per le Politiche comunitarie Rocco Buttiglione, che fin dagli anni ’80 segue il dibattito nelle sedi internazionali sulla tutela dei minori, ha fatto presente di aver istituito un Comitato ad hoc nel suo dicastero di monitoraggio della situazione minorile in ambito europeo. ”Da molti anni si parla di un Garante -ha osservato Buttiglione- ma e’ importante che tale figura non faccia venir meno la tutela che deve esserci da parte della famiglia, della scuola, delle associazioni giovanili, degli enti locali” che formano il tessuto esistenziale primario del fanciullo. ”Vedo il Garante -ha detto Marida Bolognesi, membro della Commissione parlamentare per l’Infanzia- come un punto di raccordo di soggetti competenti in materia di infanzia, con una sua forza propositiva e di censura, con l’autorevolezza che lo ponga come interlocutore internazionale e sul nostro territorio un punto di riferimento per associazioni di volontariato e Ong”.


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