Formazione

Marzano: Ue a 25 non penalizzi Mediterraneo

Occorre dare ''nuovo impulso da parte europea, al partenariato mediterraneo anche con un uso piu' incisivo dei fondi Meda". Lo ha detto il ministro Marzano a Palermo

di Paolo Manzo

Occorre dare ”nuovo impulso da parte europea, al partenariato mediterraneo anche con un uso piu’ incisivo dei fondi Meda. E’, del resto convinzione italiana, ma anche di altri paesi europei, e un approccio di questa natura sia l’unico in grado di evitare che l’imminente allargamento dell’Unione non si traduca di fatto in una penalizzazione della dimensione mediterranea”. Lo ha detto il ministro per le Attivita’ produttive Antonio Marzano, intervenendo alla conferenza dei ministri del Commercio dell’Unione europea, dei Paesi di nuova adesione e del Mediterraneo, in corso a Palermo. Ma il ministro avverte: ”Anche i Paesi della sponda sud dovranno fare la loro parte modernizzando il quadro normativo e legale interno ed avviando le successive riforme strutturali che dovranno essere aiutate, pero’, da parte europea, con l’opportuna assistenza tecnica e giuridica”. Per Marzano ”anche le problematiche degli scambi sud-sud sono di rilevante importanza”, perche’ ”e’ ormai indispensabile dare una risposta ai problemi derivanti dalla scarsa consistenza degli scambi nell’area, con tutto cio’ che ne deriva in termini di perdita delle oppurtunita’ di crescita economica”. Secondo il ministro Antonio Marzano e’ proprio in campo economico che l’Italia ”gioca la partita piu’ importante perche’ e’ questa la strada piu’ idonea per concorrere ad un positivo processo di pace e di stabilita”’. E spiega ”e’ l’economia che dovra’ fornire, infatti, le condizioni per pervenire entro il 2010 a quella zona di libero scambio, prefigurata a Barcellona, che una volta realizzata sara’ composta da 40 Paesi e includera’ 600/800 milioni di consumatori. Per raggiungere questo obiettivo resta, pero’, ancora da fare”. ”Pace, stabilita’ e crescita economica -prosegue Marzano- sono i tre concetti fondamentali che animano la cooperazione regionale tra i paesi del Mediterraneo nel cui ambito si svolte l’incontro di oggi. I principi sono del resto gli stessi a cui si ispira il Processo di Barcellona che dal ’95 ad oggi, pur facendo passi avanti non ha ancora raggiunto risultati all’altezza delle sue potenzialita’ per ostacoli anche di ordine politico che tutti ci auguriamo possano essere progressivamente superati”. Il ministro per le Attivita’ produttive si dice anche convinto che ”a fianco alle iniziative necessarie ai fini dello sviluppo commerciale, occorre mettere anche politiche volte a favorire lo sviluppo industriale. E in tale ambito e’ necessario conseguire alcuni obiettivi prioritari”. Marzano si riferisce, tra l’altro, in particolare, ”al raggiungimento di un maggior livello di trasparenza e armonizzazione delle politiche”, ma anche alla ”creazione di un contesto favorevole agli investimenti nel Mediterraneo”, e al ”aumento della competitivita’ degli schemi industriali attraverso il rafforzamento delle infrastrutture”. Marzano parla quindi, di una ”crescente competitivita’ nei settori dei trasporti, nell’energia, nelle reti di telecomunicazioni nella ricerca”. Ma ”evidentemente non sono solo queste le sfide che abbiamo di fronte”. Il ministro per le Attivita’ produttive cita, infatti, la ”lotta alla desertificazione, la ricerca di nuovi strumenti di promozione e protezione degli investimenti, una migliore interazione tra le risorse finanziarie disponibili a livello nazionale e multilaterale”. Marzano ha, infine, parlato di Omc in vista del vertice di Cancun, in Messico. ”L’Italia -avverte- intende continuare ad adoperarsi in favore dell’accessione all’Omc dei paesi, tra cui alcuni di area mediterranea che non ne fanno ancora parte e che mostrino di volere fare proprie le regole di comportamento che ne sono la base”. ”Una partecipazione ai benefici offerti da un sistema multilaterale degli scambi sulla base di regole condivise puo’ rappresentare uno straordinario fattore di crescita anche nel contesto mediterraneo”.


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