Formazione

Liberia: Unhcr, domani inizia evacuazione

Una nave dell' UNHCR arriverà in Liberia, paese sconvolto dalla guerra, per avviare l'evacuazione d'emergenza di migliaia di rifugiati fuggiti dalla città di Monrovia

di Redazione

Una nave dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati (UNHCR) arriverà domani in Liberia, paese sconvolto dalla guerra, per avviare l’evacuazione d’emergenza di migliaia di rifugiati sierraleonesi fuggiti dalla città di Monrovia sotto assedio. La nave Overbeck ha lasciato Freetown, in Sierra Leone, alle 8:40 di ieri per un viaggio di 30 ore verso Monrovia lungo la costa dell’Africa occidentale. L’equipaggio della Overbeck ha riferito di preoccupanti condizioni meteorologiche durante il viaggio da Conakry – dove la nave ha base – a Freetown. Migliaia di rifugiati sierraleonesi fuggiti da Monrovia durante un recente attacco alla città stanno cercando di lasciare il paese con urgenza. L’UNHCR ha cominciato ad organizzare il soccorso via mare dopo la dichiarazione di cessate il fuoco dello scorso 27 giugno tra i ribelli del LURD (Liberians United for Reconciliation and Democracy) e il governo. Complessivamente, i rifugiati sierraleonesi in Liberia sono 15mila, la maggior parte dei quali prima della recente offensiva dei ribelli viveva in campi profughi nei dintorni di Monrovia. Il Rappresentare dell’UNHCR in Liberia, Moses Okelko, ha dichiarato che finora 5mila persone hanno espresso il desiderio di essere evacuate. Questa mattina lo staff dell’UNHCR a Monrovia ha stilato una lista di circa 600 passeggeri, molti dei quali durante i recenti combattimenti erano fuggiti nel quartier generale dell’UNHCR nella capitale dove hanno vissuto in difficili condizioni. Se il cessate il fuoco reggerà, la nave Overbeck – 143 piedi di lunghezza, pari a 43,5 metri – potrà trasportare almeno 300 passeggeri per ogni viaggio e potrà compiere un viaggio ogni 3 giorni. Il personale dell’UNHCR è attualmente impegnato nell’identificazione dei rifugiati più vulnerabili che saranno evacuati domani, nel primo viaggio. Oltre a coloro che si trovano nella sede dell’Alto Commissariato, altre migliaia di rifugiati sierraleonesi, che hanno cercato rifugio presso ambasciate e altre organizzazioni internazionali a Monrovia, hanno chiesto l’assistenza dell’UNHCR per tornare in patria. Anche altri rifugiati che si trovano nel campo di Samukai, a circa 13 chilometri da Monrovia, hanno reso noto al personale dell’UNHCR che vorrebbero rientrare in Sierra Leone. Le fragili condizioni di sicurezza a Monrovia e la mancanza di infrastrutture rendono le operazioni di soccorso tra le più complesse realizzate dall’UNHCR di recente. Tra continui saccheggi e anarchia, gli oltre 30 operatori locali dell’UNHCR rimasti a Monrovia, sono strenuamente impegnati a far fronte all’emergenza umanitaria. L’UNHCR è stato derubato di 8 veicoli leggeri e di pezzi di altri 9 camion, resi in questo modo inutilizzabili. Poiché le banche sono chiuse, il personale UNHCR non dispone di denaro per noleggiare mezzi per trasportare rifugiati al porto. Il carburante scarseggia. Funzionari dell’Agenzia ONU per i Rifugiati hanno riferito oggi che altre organizzazioni si sono offerte di trasferire i rifugiati al porto e di riparare i veicoli dell’UNHCR rimasti. Nel frattempo molti arrivi spontanei dalla Liberia si registrano in altri paesi dell’Africa occidentale. In Ghana, il personale dell’UNHCR riferisce che diverse imbarcazioni -da piccoli pescherecci a barche più grandi – hanno cominciato ad arrivare dal mese di giugno e ora giungono con sempre maggiore frequenza.


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