Cultura

Ogm: ecco cosa pensa la Santa Sede

La Santa Sede chiede più informazioni e approfondimento di conoscenze sugli ogm. E lo fa per bocca dell'arcivescovo Martino. Ecco la linea del Vaticano

di Paolo Manzo

La Santa Sede, ha sempre mostrato la sua preoccupazione per il riconoscimento, la promozione e la protezione dei diritti umani e delle libertà fondamentali. Il principale tra questi è il diritto alla vita, dalla nascita alla morte naturale. La Santa Sede riconosce anche l’importanza della centralità della persona umana in merito alle strategie di crescita e di sviluppo, compreso lo sradicamento della povertà, l’eliminazione della fame e della malnutrizione e la promozione del benessere sociale ed economico. Il Vaticano è perfettamente consapevole della necessità urgente di fornire sicurezza alimentare a tutte le persone, specialmente a quelle che soffrono a causa di povertà, fame e cattiva alimentazione. La presenza di una delegazione del Vaticano alla Conferenza ministeriale sulla scienza e la tecnologia in agricoltura, svoltasi a Sacramento (California, Usa) il 25 giugno scorso sta a significare l’opportunità per la Santa Sede di osservare e ascoltare le testimonianze di esperti. E di conoscere meglio i tanti programmi e progetti che implicano l’uso di organismi geneticamente modificati (ogm). Nella discussione che è stata fatta, la Santa Sede non era presente per indicare i meriti delle nuove tecnologie che si stanno sviluppando. La Santa Sede è ben consapevole dell’esistenza di piante che producono cibo in abbondanza. Dare da mangiare a chi ha fame è essenziale. Trovare dei modi per farlo è un imperativo. Allo stesso modo la Santa Sede continua a studiare l’uso più ampio di ogm. Dorebbe essere sottolineato, però, che nell’attuale stato delle cose, le preoccupazioni che riguardano un futuro sviluppo sostenibile nell’ambito agricolo devono iniziare con lo sradicamento della povertà, che ha nell’eliminazione della fame uno dei suoi elementi essenziali. Il principale dei quali, oggi, riguarda i bisogni urgenti di centinaia di milioni di esseri umani che soffrono di malnutrizione e sono minacciati da carestie. L’informazione che è stata qui raccolta sarà assai utile affinché la Santa Sede sviluppi una visione chiara in merito all’uso degli ogm. L’informazione porta alla partecipazione. La partecipazione porta arricchimento. L’uso degli ogm deve essere discusso in modo aperto affinché decisioni a ragion veduta possano essere prese da chi potrebbe ricevere e usare quei prodotti. E quest’informazione renderà quelle persone capaci di continuare a percorrere la strada che porta allo sviluppo sostenibile.

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