Politica
Il valore del free software? Non è solo una questione di costi e benefici
Il 12 giugno il ministero dell'Innovazione ha comunicato i risultati del lavoro della Commissione sull'open source.
Finalmente il 12 giugno scorso il ministero all?Innovazione (Mit) ha comunicato gli attesi risultati del lavoro della Commissione sull?open source, incaricata lo scorso novembre di valutare l?impatto dell?impiego di tecnologie non proprietarie (open source) nei sistemi informativi della pubblica amministrazione.
Alla sfida fra open source e software libero da una parte e software proprietari dall?altra, abbiamo dedicato tre puntate nelle scorse settimane proprio su Vita (per gli abbonati al magazine è possibile leggerle su E-government: La grande sfida).
Tra i dati più importanti che emergono dal lavoro della Commissione ci sono quelli relativi alla spesa in software.
Nel 2001 la pubblica amministrazione, quella centrale e quella locale, ha speso per l?acquisto di software 675 milioni di euro. Di questi, il 61% si è concentrato sullo sviluppo, manutenzione e gestione dei programmi custom, ossia sviluppati su commessa per una specifica amministrazione; il restante 39% è stato impiegato per acquistare licenze di pacchetti software. Inoltre, 63 milioni di euro sono stati utilizzati per i sistemi operativi (software per Pc, mini e mainframe); circa 30 milioni per la gestione di basi di dati; 17 milioni di euro per i prodotti di office automation.
Il senatore Fiorello Cortiana (Verdi), promotore di un disegno di legge sul pluralismo dell?informatico in seno alla pubblica amministrazione, ha ribadito dal canto suo come “sul piano normativo è urgente a questo punto definire una legge”e ha sottolineato a nostro parere un grosso limite dei suddetti risultati (promessi da fine aprile e giunti in piena estate): “Siamo d?accordo con la variabile dei costi e benefici, ma?”.
A questa, aggiungiamo la nostra osservazione: il valore del free software non è solo una questione di costi e benefici, ma comprende fra le altre libertà, la libertà di poter avere il totale controllo delle proprie risorse: Stanca: “Usare l’Open Source nella Pubblica amministrazione”
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