Agricoltura sociale
Agri School, quando l’agricoltura sociale mette al primo posto il benessere della comunità
Il bello dell’agricoltura unito al buono che deriva dai suoi prodotti, ma soprattutto i benefici che ne possono tratte i più giovani e le tante persone le cui fragilità non consentono loro di vivere pienamente la propria vita. Per connettere le tante strade che portano alla vera inclusione sociale, per due giorni a Catania e nella provincia etnea di Misterbianco si parlerà di “Agricoltura sociale per il benessere della comunità”. A promuovere questo importante momento di confronto è la "Rete delle Fattorie Sociali Sicilia" insieme alla Rete Rias e all’Università di Catania
Una volta si decideva di trascorrere una giornata all’aria aperta, scegliendo nella maggior parte dei casi l’agriturismo per gustare cibo sano e, magari contemporaneamente, gioire dello stupore dei più piccoli quando si rendevano conto che il latte non nasceva tra gli scaffali del supermercato, ma dentro una stalla grazie a dolcissimi animali, per qualcuno purtroppo solo una figurina sui libri scolastici.
Scherzi a parte, ma non tanto, fortunatamente oggi la possibilità di vivere pienamente la natura non è più un lusso di pochi. È senza dubbio un’occasione, soprattutto quando si parla di agricoltura sociale, di sperimentare percorsi innovativi nel campo della didattica, dell’inclusione sociale e dell’orientamento professionale.
C’è l’esigenza di scoprire i valori della terra e, solo tornando alle origini, ritrovare la propria essenza
– Salvatore Cacciola, presidente “Rete delle Fattorie Sociali”
Su queste linee si muove la quarta edizione di Agri School Expo, in programma giovedì 14 e venerdì 15 dicembre nell’hinterland catanese, occasione per riscoprire i valori legati all’agricoltura e diffonderli tra i giovani. Un salone, si configurano così queste due giornate, che punta a favorire l’orientamento e l’incontro delle migliori esperienze nel campo dell’agricoltura sociale e biologica in Sicilia.
“Agricoltura sociale per l’inclusione e il benessere della comunità” è il tema dell’edizione 2023 di “Agri School” che si terrà nell’aula magna del Di3A ex facoltà di Agraria di Catania, nella sede della Fondazione Valdisavoia e, per le attività più pratiche, nella Fattoria Sociale “Orti del Mediterraneo” di Misterbianco, dove saranno presentate le molteplici esperienze degli istituti agrari siciliani, una ricerca sulla biodiversità, ma soprattutto si potranno conoscere le aziende agricole che hanno fatto dell’innovazione e delle scelte etiche e sociali la ragione della loro esistenza. Grazie, poi, al confronto con gli agricoltori sarà possibile vivere un’esperienza sensoriale gustando i prodotti della bioagricoltura sociale siciliana, dando modo ai giovani di confrontarsi con il mondo delle professioni e della ricerca. di cui potrebbero ben presto fare parte.
“Orto in condotta” fu il progetto di Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che combatteva un consumismo per il quale non ha importanza se i prodotti alimentari sono senza qualità.
«In un’isola che si impoverisce ogni anno di migliaia giovani costretti ad abbandonare la loro terra per cercare lavoro in altre regioni del Nord o all’estero – spiega Salvatore Cacciola, presidente della Rete Fattorie Sociali Sicilia che organizza l’evento in collaborazione con gli istituti tecnici e professionali per l’agricoltura organizzati nella Rete Rias, e l’Università di Catania – talvolta si intravedono piccoli segnali di un’inversione di tendenza: la riscoperta della terra, del cibo sano e delle attività connesse all’impresa agricola quali l’agriturismo, le fattorie didattiche del benessere e della bioagricoltura sociale. In questo contesto, ma anche a vent’anni dal progetto “Orto in condotta”, ideato da Carlo Petrini, fondatore di Slow Food, che ha avuto il merito di contrastare il dilagare di un certo consumismo che considera i prodotti alimentari come merce senza sapore né storia, sta emergendo una nuova tendenza: un “ritorno alle origini contadine e rurali” di una parte di popolazione che ha voglia di cambiare stile di vita scoprendo le opportunità dell’azienda agricola multifunzionale. Il proliferare di orti didattici, di “scuole nel bosco” e una crescente domanda di attività didattiche in outdoor indica una nuova linea di tendenza».
Nel Sud spiccano sempre di più aziende che puntano a un’agricoltura connessa al rispetto dell’essere umano.
Va, infatti, tenuto presente in quale contesto di inserisce questo evento al cui centro di tutti i suoi momenti avrà l’agricoltura sociale. Ambito di intervento vitale e innovativo che, secondo il Report 2023 dell’istituto di Bioeconomia del Crea – Rete Rurale Nazionale, è un settore che negli ultimi dieci anni ha visto il numero di aziende agricole con almeno una attività connessa remunerata diminuire in valore assoluto, passando da 76.148 a 65.126, così come il trend generale delle aziende agricole. La loro incidenza sul totale delle aziende, però, è aumentato di 1 punto percentuale, approntando nel 2020 il 5,7% delle aziende italiane. Tra le tipologie di aziende agricole con attività connesse spiccano quelle con agriturismo (36%), seguono quelle che producono energie rinnovabili (17%), le fattorie didattiche (3,6%) e l’agricoltura sociale, che rappresenta solo l’1,4%. Il numero maggiore di queste aziende multifunzionali è rilevato nelle regioni del Nord Italia, ma anche nel Mezzogiorno incominciano a emergere nuove esperienze imprenditoriali e sociali nelle quali si può vivere l’agricoltura valorizzando e rispettando l’ambiente e le relazioni umane.
«È proprio all’interno di questo ampio e articolato movimento di persone che più di dieci anni nacque la Rete Fattorie Sociali Sicilia» – conclude Cacciola -. «Proprio grazie a occasioni del genere ha fatto capire che, se l’agricoltura sociale può essere una risposta all’inclusione sociale, lo deve fare offrendo, come del resto fa da diversi anni, servizi per l’infanzia nelle aziende agricole – alcuni esempi sono gli agri-asilo, le scuole nel bosco e gli orti didattici – dando vita a comunità energetiche e aziende agricole multifunzionali, ma soprattutto creando un welfare generativo e di comunità. Soluzioni complesse rivolte in maniera semplice e diretta a quelle comunità che, in modo particolare nel nostro Sud, non si accontentano più».
In apertura l’immagine simbolo di “Agri School Expo” (foto gentilmente concessa dall’ufficio stampa)
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