Sostenibilità

Chiudete euratom, ente inutile che riempie l’est di centrali a rischio

L'Occidente ha rinunciato da tempo al nucleare, ma non ai prestiti Euratom ai Paesi dell'Est, che costruiscono impianti altamente insicuri

di Redazione

La Commissione Europea si appresta a discutere se portare a 6 miliardi di euro (12 mila miliardi di lire) la capacità dell’Euratom di concedere crediti per la costruzione di nuove centrali nucleari. Con una lettera aperta, indirizzata a Prodi e ai Commissari europei e sottoscritta anche da altre associazioni, gli Amici della Terra esprimono la propria contrarietà alla proposta e chiedono invece la chiusura dell’Euratom o una sua radicale riforma che ne cambi nome e mandato, dandogli competenze in materia di promozione delle energie rinnovabili e del risparmio energetico. Nella lettera si osserva che dal 1987 i prestiti dell’Euratom non sono stati più utilizzati da membri dell’Ue. Da tempo, infatti, l’energia nucleare non è considerata una fonte essenziale nelle strategie energetiche dell’Unione. Altre strategie energetiche, che la Commissione considera prioritarie non godono di un’agenzia finanziaria dedicata, il che dà al nucleare un illecito vantaggio in termini di concorrenza. I prestiti Euratom vengono ora utilizzati per la costruzione di centrali nucleari nei Paesi dell’Est, senza garanzie di sicurezza. I prestiti Euratom non hanno in alcun modo contribuito alla diminuzione del rischio nucleare in Europa. Il processo decisionale sulla concessione dei prestiti non è trasparente e democratico: il Parlamento Europeo non ne viene neppure informato. I prestiti servono invece a sostenere le imprese nucleari dell’Europa occidentale, in crisi per mancanza di ordini (Siemens, Framatom). Gli ambientalisti ricordano che il più recente progetto finanziato è quello per i reattori K2 e R4 in Ucraina, una decisione presa malgrado la contrarietà di molti governi europei e le proteste dell’opinione pubblica. Nessuna delle condizioni che la Commissione ha posto sul prestito potrà esser rispettata e non c’è garanzia alcuna che per le centrali verranno applicati gli standard di sicurezza occidentali, dal momento che, in materia, l’autorità di controllo nazionale ha la competenza esclusiva. L’Euratom sta oggi esaminando progetti discutibili: due reattori in Slovacchia (Mochovce 3 e 4), il completamento del reattore numero 3 di Kalinin in Russia e del reattore numero 2 di Cernavoda in Romania, cui si affiancherebbero poi altre tre unità. Nell’annunciare e commentare l’iniziativa presa dal Coordinamento Europeo degli Amici della Terra , Laura Radiconcini degli Amici della Terra Italia ha dichiarato: «Ci sembra assolutamente immorale che l’Ue finanzi nell’Est europeo centrali nucleari con standard di sicurezza inadeguati, che in occidente non otterrebbero la licenza di esercizio, e poi ne importi l’energia prodotta. Tutto ciò contrasta anche con il conclamato impegno per una politica energetica sostenibile nell’Unione Europea dove, di fatto, non c’è più un solo reattore nucleare ordinato o in costruzione. È evidente che l’opzione nucleare viene gradualmente abbandonata. Dunque l’Euratom è inutile e andrebbe chiuso, o trasformato in altro». Amici della Terra-Italia v. di Torre Argentina 18, Roma tel. 06.6868289 e-mail:info@amicidellaterra.it www.amicidellaterra.it


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