Famiglia

Quando il difetto fisico fa spettacolo Caro Panorama, mostruoso sarai tu

Copertina più 16 pagine di giornale: è il dossier che il più venduto newsmagazine italiano ha dedicato all’anno europeo della disabilità.

di Franco Bomprezzi

“In Italia ci sono tre milioni di handicappati. Tre milioni di ombre compiante ma non considerate”: ecco, è questa la grande inchiesta che il più diffuso settimanale italiano, Panorama, offre ai propri lettori, per celebrare degnamente il 2003, Anno europeo delle ?persone con disabilità? (questa definizione, civile e dignitosa, ovviamente non viene neppure menzionata). Ci voleva la penna di Stella Pende per commentare una lunga serie di fotografie di Gérard Rancinan, che rappresentano le forme estreme della deformità fisica (si va dalla donna barbuta all?uomo lupo, dalla donna cannone alle sorelle siamesi, passando per altre più comuni,almeno per noi, anomalie genetiche, come il nanismo, la mancanza di uno o più arti, e via ?mostrando?). Anch?io sono parzialmente deforme: ho una gamba più corta dell?altra, un testone così, sono sicuramente assai basso, e ho pure la pancia. Per un attimo ho temuto, sfogliando il settimanale, di imbattermi in una mia foto. Pericolo scampato, per fortuna. Probabilmente non sono sufficientemente ?anormale?, per usare una delle tante espressioni forti del servizio della rivista, che presumo sia sfogliata anche dal presidente del Consiglio, che ne è l?editore. A questo punto temo che Berlusconi la conservi per il suo discorso ufficiale al momento della chiusura, in Italia, delle manifestazioni ufficiali. Chiedo disperatamente almeno al ministro Maroni e ai sottosegretari Sestini e Guidi di vigilare sul tipo di linguaggio che si elaborerà da qui a fine anno, per evitare cadute di stile, o peggio ancora, gaffes grossolane. è meglio un dignitoso silenzio. Penso di poter serenamente affermare che si tratti del peggior servizio giornalistico mai pubblicato in Italia sul mondo della disabilità. è il concentrato più offensivo e dirompente di luoghi comuni, forzature lessicali, ignoranza piena della realtà in evoluzione di un movimento che in Europa si sta battendo, attraverso l?European Disability Forum (e in Italia attraverso le associazioni che fanno capo alla Fish e alla Fand), per inserire nella nuova Costituzione i principi di non discriminazione che già fanno parte del migliore bagaglio umano e civile del nostro Paese. Il paradosso, ipocrita e violentemente falso, è quello che il ?mostro in prima pagina? viene contemporaneamente affermato e negato. Ossia le immagini, di per sé non censurabili, anzi, in molti casi, sicuramente di grande efficacia, vengono decontestualizzate e sbattute in pagina senza un ragionamento culturale, senza una ?mediazione? fondamentale, se si vuole davvero raggiungere l?obiettivo di convincere la gente che anche una persona gravemente deforme può essere ?vincente?. Anche questo concetto del ?vincere? mi turba non poco: a me basterebbe ?pareggiare?. Nel vero senso della parola: ossia vivere ?alla pari?, né più né meno come gli altri. Io ci sono riuscito, e come me qualche centinaio di migliaia di italiani con disabilità, battendoci senza clamori ma con tenacia per leggi migliori, per servizi dignitosi, per una comunicazione seria e rispettosa, mai sopra le righe. Anche di questo parliamo, da venerdì 27 a domenica 29, alle Terme Euganee, nel corso del meeting organizzato dalla Regione Veneto. Una Regione che ha avuto il coraggio di fare una campagna di comunicazione forte ma dignitosa. è lì la differenza fra il buon gusto e la greve ricerca del colpo a sensazione. Mi domando come una giornalista di rango, come Stella Pende, non abbia sentito almeno qualche scrupolo, qualche barlume di curiosità intellettuale. Non basta una banale citazione di Pontiggia, troppo spesso chiamato in causa a sua insaputa, per riempire di contenuto le pagine dedicate a un tema che richiede competenza, umiltà, consapevolezza e rispetto. Come giornalista mi vergogno un po?. Come persona con disabilità mi indigno. E vado avanti per la mia strada. Chi non ci sta, si faccia sentire Un servizio di 16 pagine, più doppia copertina. Il numero di Panorama uscito il 20 giugno ha suscitato la reazione di tutto il mondo della disabilità a cominciare dalla Fish e dal suo presidente Barbieri. Un?indignazione per l?uso furbo e spregiudicato di fotografie, nate per essere pubblicate, con discrezione, in un libro, e non per essere sparate sulla cover come Panorama ha, invece, scelto di fare. I lettori che vogliono accomunarsi alla protesta scrivano a: Scrivi al Direttore


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