Formazione

Lo stipendio? Datelo a loro

È stato il suo primo atto da pubblico amministratore. Un piccolo gesto che ha lasciato il segno. Ora, Loreto Dionisi, 42 anni, detto Lillo, ha un sogno: costruire una piscina coperta per i ragazzi dis

di Mariano Campo

«Lillo, guarda che per questa cosa prima o poi i signori politici ti faranno la guerra». Loreto Dionisi, per tutti Lillo, 42 anni, sovrintendente di polizia ferroviaria, dallo scorso novembre è il sindaco di Cerda, un paesino di seimila abitanti sulle Madonie a circa 60 chilometri da Palermo. Uno dei suoi primi atti ufficiali come amministratore è stato quello di destinare l?intera indennità da sindaco, un milione e mezzo, all?associazione ?Aurora?, l?unica che a Cerda si occupa di disabili, e ad altri tre gruppi di solidarietà che fanno capo alla parrocchia della chiesa-madre. Gli amici, al bar o in campagna – dove ama rifugiarsi nel tempo libero per curare un piccolo vivaio – ora lo prendono affettuosamente in giro per questo gesto così ?anomalo? che gli ha regalato un?improvvisa popolarità in provincia, tanto che un pasticciere di Bagheria, qualche giorno, fa ha pensato bene di inviargli un?enorme torta a forma di cuore: che lui ha subito regalato ai bambini della scuola materna del Paese. «Sindaco», insistono i ?compari? del vivaio, «a noi neanche una fetta». Lui sorride e ci scherza sopra. Ma se gli si chiede cosa si nasconda dietro la sua scelta, allora risponde con un ragionamento semplice, quasi ovvio, che risuona lontano mille miglia dalle tortuosità del ?politichese?. «A me e alla mia famiglia basta lo stipendio che guadagno come poliziotto», spiega Dionisi, che continua a fare i turni serali e notturni alla stazione di Termini Imerese, «così ho pensato di dare una piccola mano d?aiuto a quelli che hanno veramente bisogno, a chi ha difficoltà perfino a pagare le bollette alla fine del mese». E chi lo conosce bene sa che non si tratta di un espediente per procacciarsi una facile pubblicità, quanto di un?inclinazione assolutamente spontanea. «È il suo carattere », annuiscono in piazza i compaesani del sindaco-contadino. «Sono profondamente cattolico», racconta Dionisi, che da alcuni anni è anche donatore di sangue e di midollo osseo, «per me la solidarietà è uno dei valori più grandi. Chi nasce disabile in un paese come il nostro, ad esempio, deve fare chilometri e chilometri di strada per trovare una piscina con l?idroterapia o un valido centro di riabilitazione. Per questo mi pare giusto fare il possibile, da cittadino prima ancora che da sindaco, per seguire da vicino ed incoraggiare l?attività di ?Aurora?, che da qualche mese assiste in un vecchio garage ristrutturato una cinquantina di portatori di handicap». «Quello di Lillo è un piccolo contributo», commenta Franco Lipomi, professore di liceo e presidente dell?associazione, «ma per noi ha senza dubbio un forte valore simbolico». «Stiamo preparando un progetto educativo», aggiunge il vicepresidente Giuseppe Biondolillo, che è anche il comandante dei Vigili Urbani del paese, «che consentirà a ciascuno dei ragazzi disabili di imparare le tecniche del bonsai. E Lillo ci ha assicurato la sua collaborazione come esperto vivaista». Lo stipendio del sindaco andrà però anche a quei bisognosi che si rivolgono al parroco, don Vincenzo Corselli. Poveri e disoccupati infatti non mancano neanche a Cerda, malgrado il piccolo centro madonita possa tutto sommato considerarsi una sorta di ?isola felice?, per via della produzione di rinomati carciofi, che richiamano nelle trattorie locali oltre ventimila persone a settimana. Il dato di circa 800 iscritti al collocamento rivela che Cerda non sfugge alla morsa della crisi che stringe tutte le realtà siciliane. Un tempo su queste stradine impervie rombavano i motori dei bolidi della gloriosa Targa Florio, e la gara voluta dalla celebre famiglia di imprenditori palermitani assicurava al paese presenze di ?forestieri?, e quindi ricchezza, per tutto l?anno. Di quei fasti adesso, da quando negli anni ?70 la corsa è stata sospesa, rimangono soltanto i ricordi nelle vecchie foto appese nei bar del centro e le fatiscenti tribune di ?Floriopoli?, che dominavano il circuito. Ed anche la rievocazione annuale della Targa (con una sfilata di prototipi d?epoca, organizzata dall?Azienda provinciale per il Turismo), per i più nostalgici ha un po? il sapore delle beffa. «Oggi il lavoro lo dà la Fiat», racconta Dionisi, «che nel vicino stabilimento di Termine Imerese produce la Punto, e soprattutto l?agricoltura». Ma, svanito quel sogno industriale che ha costellato le sponde a nord dell?Isola di decine e decine di spettrali capannoni mai entrati in funzione, sono ancora molti i giovani di Cerda che decidono di emigrare. A chi sceglie di restare, Lillo Dionisi vuole regalare un paese più vivibile, che si dia nuove attrattive turistiche ed offra servizi ed assistenza per i più deboli. Tra gli obiettivi già raggiunti, sono l?assistenza domiciliare ai disabili immobilizzati a letto e l?istituzione di un numero verde per la consegna di certificati agli ultrasessantenni e ai portatori di handicap. «A giugno», annuncia, «bandiremo l?appalto per costruire finalmente un centro diurno per anziani ed entro la fine dell?anno cercheremo di realizzare un maneggio per l?ippoterapia e di eliminare tutte le barriere architettoniche degli uffici comunali». Il ?grande progetto? del sindaco è però la piscina coperta, con una vasca in cui i disabili possano fare l?idroterapia. Sul fronte del sociale Non solo Loreto Dionisi e non solo lotta alla mafia. I sindaci siciliani sono in prima fila su molte questioni sociali. Prima di tutto il lavoro. Qualche tempo fa il sindaco di Catania Enzo Bianco aveva preso parte alla grande manifestazione dei disoccupati della sua città e di tutta la Ragione. Ma non si è fermato qui: ha istituito una vera e propria task force comunale per il lavoro, e si è proposto come uno dei principali interlocutori con il governo alla ricerca di una soluzione al problema lavoro. Più attivo lui di molti deputati e senatori. Come se non bastasse Bianco è intervenuto anche sulla questione disabili: l?Aias di Catania è stata sfrattata per finita locazione dai proprietari dell?immobile dove svolgeva la sua attività a favore di 550 disabili, che dava lavoro a circa 170 persone. Il sindaco ancora una volta è sceso in campo in prima persona, facendo da interlocutore tra le parti davanti al giudice. Ora la vicenda è ancora aperta, ma i responsabili dell?Aias hanno buone speranze di ottenere un nuovo alloggio. Vista la sponsorizzazione di Bianco… Ma la Sicilia non è solo Catania. A Messina il sindaco Franco Providenti ha assicurato i lavoratori dell?Arsenale e del comando di Maresicilia, difendendo le mille famiglie dallo spettro della disoccupazione. Si è fatto portavoce delle loro ragioni nei confronti del sottosegretario alla Difesa Massimo Brutti, perché trovi una soluzione al più presto. «Perché la cantieristica e la portualità sono opportunità di lavoro e di sviluppo», ha detto il sindaco Providenti.


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