Leggi

Fisco: Cittadinanzattiva contro gli uffici del Garante

Gli uffici dei funzionari che dovrebbero tutelare gli interessi dei contribuenti sono poco efficienti e dotati di scarsi strumenti

di Gabriella Meroni

Tutela fiscale a rischio per i contribuenti italiani. Uffici del Garante del contribuente carenti per strumentazioni tecniche, nel 47% dei casi, e per personale nel 40%, con richieste che vanno da 1 a 4 risorse umane. Questi alcuni dei dati emersi dal monitoraggio condotto da Cittadinanzattiva-procuratori dei cittadini su 17 dei 21 Garanti del contribuente presenti in Italia. Il dossier sulla messa a regime dell’istituto è stato presentato oggi a Roma in occasione del convegno “Statuto del contribuente: dai principi alla tutela”. Alla ricchezza di organi di tutela previsti dall’ordinamento, corrispondono insufficienti livelli di efficacia: poche decine di migliaia di istanze evase nell’ultimo anno dai Garanti del contribuente a fronte di circa 7 milioni di “avvisi pazzi” inviati ai contribuenti italiani nello stesso periodo. “È la dimostrazione che nessuno conosce questo istituto di tutela”, commenta Giustino Trincia, vice segretario generale di Cittadinanzattiva. “Solo il 3% dichiara di conoscere l’istituto del Garante e i poteri a lui attribuiti, mentre oltre il 70% degli italiani ammette di non averlo mai sentito, a fronte di un 16% che ne ha solo sentito parlare”. Solleciti per mancati rimborsi (54%), attivazione di procedure di autotutela (12%), contenziosi inerenti imposte locali (9,6%) richiesta di intervento in presenza di prassi anomale, scorrettezze ed irregolarità delle Società Concessionarie per i Servizi di Riscossione (5,5%). Queste le principali attività svolte dai Garanti, mentre l’Irpef è la tassa che più crea problemi ai contribuenti italiani e alla stessa Agenzia delle Entrate, visto che figura nel 36% delle attività poste in essere dai Garanti.


Qualsiasi donazione, piccola o grande, è
fondamentale per supportare il lavoro di VITA