Famiglia
Ue: Eurostat, 56 milioni i poveri
Ma il dato, basato solo sul reddito, non fotografa esattamente la realta' europea molto piu' complessa. Da qui la necessita' di mettere a punto nuovi metodi di valutazione
di Paul Ricard
Secondo gli ultimi dati diffusi da Eurostat, l’ufficio di statistica dell’Unione europea, sono circa 56 milioni i cittadini dei Quindici a rischio poverta’, ma il dato, basato solo sul reddito, non fotografa esattamente la realta’ europea molto piu’ complessa. Da qui la necessita’ di mettere a punto nuovi metodi di valutazione. Questa una delle principali indicazioni scaturite nel corso del seminario organizzato a Bruxelles da Retis, la rete europea di regioni nata per favorire l’inclusione sociale. La poverta’ misurata con sistemi tradizionali, secondo gli esperti intervenuti nel corso del seminario, fornisce dati basati su calcoli nazionali e non rappresentativi delle singole realta’ locali per le quali sarebbero molto piu’ utili, ad esempio, indicatori regionali della qualita’ della vita, come gia’ per alcune realta’, sia pure a livello sperimentale, si sta cercando di fare. ”La poverta’ assoluta, quella dei senza casa o di chi non percepisce alcun reddito ne’ sostegno, resta tuttora di difficile valutazione – ha spiegato il vicepresidente della Regione Toscana Angelo Passaleva, che e’ anche vicepresidente di Retis – ne’ possono aiutarci pienamente le associazioni del volntariato, che spesso hanno un angolo visuale limitato al loro intervento”. Questa esigenza di una nuova valutazione della poverta’ a livello europeo, e’ stato detto nel corso del seminario, si porra’ ancora in modo piu’ pressante con l’allargamento, cioe’ con l’ingresso di paesi i cui criteri di misurazione della poverta’ si basano su parametri estremamente diversi da quelli dei Quindici. Retis, di cui e’ presidente Magda De Galan, presidente del parlamento di Bruxelles Capitale, per questo sta mettendo a punto, grazie ad un finanziamento ottenuto dalla Commissione Ue, un programma finalizzato allo studio di strumenti di valutazione per standard di interventi europei, anche a partire dalla valutazione comparata dei diversi piani nazionali. Il programma della rete finanziato dall’Ue, che oltre a Bruxelles Capitale e alla Toscana, comprende anche le regioni italiane Piemonte, Valla d’Aosta, Abruzzo e Lombardia, si sviluppera’ su un arco di due anni.
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