Famiglia

Telefono rosa: maschio violento è giovane, colto e “amico”

Sono i dati della ricerca 2003, "Le voci segrete della violenza"

di Gabriella Meroni

Maschio, adulto, giovane, con titolo di studio e soprattutto non dedito al consumo di alcol o droghe. Questo l’identikit del principale autore di violenza su donne tracciato dal rapporto annuale di Telefono Rosa, presentato oggi, a Roma, presso la sede della Stampa Estera. Per la ricerca 2003, “Le voci segrete della violenza”, una particolare attenzione e’ stata rivolta alle donne immigrate, per le quali l’Onlus nata sta pensando di aprire sportelli informativi e di assistenza presso consolati e ambasciate in Italia. Ipotesi gia’ concretizzatasi a Roma per le sedi diplomatiche di Etiopia e Peru’, come ha annunciato la presidente di Telefono Rosa, Maria Carnieri Moscatelli, che per gli episodi di violenza tra le mura domestiche contro le donne ha messo sotto accusa tv, pubblicita’, rissosita’ della classe politica e il mix di sesso e violenza nei film, che hanno presa soprattutto sui giovani. La vicepresidente Paola Lattes, infatti, passando ai dati della ricerca, si e’ soffermata sull’aumento – dall’1% al 4% – della violenza dei figli sulla madre. Ad analizzare le macrotendenze emerse dal rapporto del Telefono Rosa e’ stata chiamata la psicologa Paola Matteucci, che ha ricordato come il 95% delle violenze contro le donne continuano ad avvenire all’interno delle mura domestiche, e hanno per protagonista un partner (marito 77% o convivente 11%), tra i 35 e i 44 anni (nel 34% dei casi), che lavora da impiegato (27%) con un diploma della scuola media superiore (47%), anche se vale la pena sottolineare – ha detto la Matteucci – che “i laureati (16%) sono il doppio di quelli che hanno la sola licenza elementare. E poi bisogna sfatare il luogo comune del marito che picchia perche’ fa uso di alcol: nell’84% dei casi non e’ dedito ne’ all’alcol ne’ alle droghe”. La vittima – ha continuato nella sua analisi la Matteucci – e’ una donna coetanea all’autore della violenza (35 – 44 anni, nel 37% dei casi), con licenza media superiore nel 52% dei casi, sposata (63), casalinga (29%) “quindi senza reddito proprio: impiegata solo nel 22% dei casi, ma con figli nel 83% dei casi”. In una forma di forte dipendenza dall’uomo – commenta Tania Tocci, antropologa: se la violenza fisica e’ in calo rispetto al 2002 (dal 38 al 33% nel 2003), oltre all’aumento della violenza psicologia (dal 31 al 35% nel 2003) si registra anche l’incremento della violenza patrimoniale (dall’8 al 10% del 2003), portata avanti con il mancato pagamento degli assegni di mantenimento. Una morosita’ che il Telefono Rosa vorrebbe fosse equiparata a quella delle tasse. La gelosia – conclude la Tocci – rimane la giustificazione piu’ frequente addotta dalla donna alla violenza del marito o compagno: “un modo per colpevolizzarsi”.


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