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Botswana: giustiziata ieri prima donna bianca

L'ultima speranza della donna era la grazia del presidente Festus Mogae, ma questi l'ha negata

di Gabriella Meroni

E’ stata impiccata in Botswana Marietta Bosch, 50 anni, la donna condannata a morte per aver ucciso la miglior amica, sposandone poi il marito. La pena era stata confermata in appello da una corte di giudici del Commonwealth, fra cui figuravano anche magistrati provenienti da paesi dove e’ stata abolita la pena capitale.

La Bosch e’ la prima persona bianca e l’ottava donna ad essere ‘giustiziata’ in Botswana dall’indipendenza nel 1966. La pena capitale e’ stata eseguita sabato mattina nel carcere centrale di Gaborone, ma la notizia e’ stata resa nota solo oggi. L’ultima speranza della donna era la grazia del presidente Festus Mogae, ma questi l’ha negata, come ha sempre fatto in questi casi.
La Bosch, 50 anni, cittadina sudafricana, ha sempre negato di aver ucciso nel 1996 l’amica Maria Wolmarans. La condanna a morte emessa nel febbraio 2000, e’ stata confermata in appello nel gennaio 2001 da una corte composta da un giudice inglese, uno scozzese, uno nigeriano, uno sudafricano e uno dello Zimbabwe.

”E’ inammissibile che giudici di paesi abolizionisti prestino la loro attivita’ per paesi che chiedono loro di applicare la pena di morte. I giudici del Sud Africa e della Gran Bretagna avrebbero dovuto rifiutarsi di applicare una condanna che e’ esclusa dai loro paesi”- ha commentato Sergio D’elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino, l’organizzazione per l’abolizione della pena di morte che si era battuta contro l’esecuzione della Bosch. A suo giudizio i governi britannico e sudafricano ”avrebbero potuto e dovuto intervenire sul caso”.

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